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Migranti, i grillini ribelli contro Salvini: "Possibile adire alle Corti Ue"

Il M5s in fibrillazione. Dopo l'attacco di Fico al governo, spunta l'interrogazione dei grillini dissidenti sui porti chiusi: "Si configura una lesione ai diritti umani"

Migranti, i grillini ribelli contro Salvini: "Possibile adire alle Corti Ue"

È ancora battaglia sulla chiusura dei porti italiani rivendicata dal ministro degli Interni Matteo Salvini. Per i grillini ribelli potrebbe addirittura configurarsi "una lesione ai diritti umani" e dunque "la possibilità di agire per loro tutela, anche presso le Corti europee". L'ennesimo attacco al vicepremier leghista dall'interno della maggioranza di governo arriva da una interrogazione che è stata recentemente presentata dalle senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes (al momento sotto osservazione dai vertici pentastellati) e Gregorio De Falco (espulso dal movimento).

"Mi intristisce quello che dice Salvini dopo l'ultima strage di migranti in mare, perché manca di umanità, è un cinico", ha commentato oggi De Falco ai microfondi dell'agenzia AdnKronos assicurando, come già detto da Leoluca Orlando, che sul titolare del Viminale peserà "un giudizio morale". Dopo l'ennesima strage nel Mar Mediterraneo, l'ala più di sinistra del Movimento 5 Stelle è in fibrillazione. Ieri sera a dar voce ai malpancisti ci ha pensato il presidente della Camera Roberto Fico con un tweet in cui asseriva che "salvare vite umane è quello che fa una società sana". Una posizione diametralmente opposta da quella di Salvini e coprattutto di Luigi Di Maio. Che, mentre la sinistra tuonava contro il governo accusandolo addirittura di "genocidio", invitava a guardare alla Francia di Emmanuel Macron che affama l'Africa.

Ad acuire divisioni già presenti nel Movimento 5 Stelle ci ha pensato De Falco postando su Facebook un'interrogazione depositata nei giorni scorsi a Palazzo Madama e rivolta proprio a Salvini e al collega responsabile per i porti, il grillino Danilo Toninelli. Il testo chiede se esistano davvero provvedimenti per la chiusura dei porti.

"Se questi non esistessero, come si ritiene, o non fossero stati resi pubblici - denunciano i tre - si configurerebbe la possibilità di una lesione ai diritti umani e dunque la possibilità di agire anche presso le Corti europee".

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