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Ricollocamenti, il governo esulta. Ma è già pronta la trappola Ue

Dal Viminale via libera all'approdo in Italia: i 73 a bordo della Open Arms arriveranno a Taranto, a Pozzallo i 78 migranti a bordo della Aita Mari. Dal governo si esulta per i ricollocamenti coordinati con Francia e Germania, ma è solo un bluff

Ricollocamenti, il governo esulta. Ma è già pronta la trappola Ue

A poche ore dall’intervista su Raitre in cui il ministro Luciana Lamorgese ha annunciato il via libera all’approdo delle due navi Ong che chiedevano di entrare, è arrivato il definitivo disco verde per lo sbarco.

Nelle scorse ore infatti, il Viminale ha dato l’ok alla Open Arms ed alla Aita Mari per entrare in Italia assegnando, rispettivamente, il porto di Taranto e quello di Pozzallo.

In totale, sono 151 i migranti che approderanno nelle prossime ore una volta ultimate nei due scali sopra citati le operazioni di approdo. E questi vanno ad aggiungersi ai 215 sbarcati ieri a Messina dalla Ocean Viking, la nave dell’ong francese Sos Mediterranée che è stata impegnata in tre distinte operazioni di recupero di persone in difficoltà a largo della Libia.

Il titolare del Viminale, in un’intervista concessa domenica alla trasmissione “Mezz’ora”, aveva dichiarato di essere pronta a dare il via libera alle due navi che bussavano alle porte delle acque territoriali italiane.

Open Arms ed Aita Mari avevano soccorso rispettivamente 73 e 78 migranti tra giovedì e venerdì. La Open Arms durante tutto il fine settimana aveva fatto pressioni per entrare in un porto vicino, presumibilmente italiano o maltese.

Alla fine entrambe le ong, come detto, sbarcheranno in Italia. A Taranto ed a Pozzallo inizieranno a breve le operazioni i preparazione agli sbarchi, con la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza già attivata.

Sul piano politico, sia il ministro Lamorgese che il governo guidato da Giuseppe Conte esultano: l’esecutivo infatti, rivendica un cambio di atteggiamento da parte di Francia e Germania, i cui governi hanno chiesto di avviare tutte le fasi propedeutiche alla ricollocazione dei migranti in altri paesi europei.

Il riposizionamento di coloro che sbarcano in Italia tramite quote da spartire a livello comunitario, è stato sempre un cavallo di battaglia del governo Conte II. Ecco perché, una volta arrivato da Parigi e Berlino l’ok al ricollocamento, dal Viminale si è subito dato il via libero allo sbarco anche delle altre due navi delle ong.

Secondo la Lamorgese, il comportamento tenuto da Francia e Germania in queste ore è da considerare “storico” e volto all’applicazione di quanto stabilito al cosiddetto vertice di Malta. In realtà non è nulla di diverso rispetto a quanto accaduto già nei mesi scorsi, con Parigi e Berlino che anche prima della caduta del governo gialloverde in più di un’occasione si sono dette disposte a prendere una parte dei migranti arrivati dalle navi delle ong.

Anzi, le posizioni di Francia e Germania stanno contribuendo a certificare il fallimento degli obiettivi che si volevano raggiungere a Malta nel vertice del 23 settembre scorso. In quell’occasione infatti, si puntava ad un meccanismo automatico di ripartizione dei migranti arrivati nell’Ue. Ma sia a La Valletta che nel successivo vertice dell’8 ottobre in Lussemburgo tra tutti i ministri dell’interno europei, non si è giunti ad un accordo.

Morale della favola: le ripartizioni avverranno sempre su base volontaria e senza meccanismi automatici, proprio come è avvenuto negli ultimi anni. Spacciare la buona volontà tedesca e francese per cambio di passo, sembra invece apparire come un escamotage politico del governo italiano per giustificare la linea morbida nei confronti delle navi ong, linea non certo popolare tra gli elettori.

Intanto nel Mediterraneo resta ad operare la sola Alan Kurdi dell’ong Sea Eye, anche se sia la Ocean Viking che la Open Arms dovrebbero tornare nelle acque a ridosso della Libia già dopo aver ultimato gli sbarchi.

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