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Le Ong ci provano ancora: "Missioni anche durante Natale"

Sos Mediterranée, Open Arms e Sea Eye pronte a salpare con le proprie navi verso il Mediterraneo centrale. Intanto proseguono le partenze dal nord Africa nonostante il maltempo, in Marocco affonda un barcone: 7 le vittime accertate

Le Ong ci provano ancora: "Missioni anche durante Natale"

Le Ong pronte a partire per missioni natalizie. È questo il quadro che emerge mentre, nonostante le condizioni proibitive del mare, non si fermano le partenze anche se il numero complessivo di barconi partiti dal nord Africa appare in diminuzione rispetto alle ultime settimane.

Dal Marocco ad esempio, arriva la notizia di un nuovo naufragio: un barcone con circa 80 persone a bordo, diretto verosimilmente verso la Spagna, si è ribaltato poco dopo la partenza dalle coste marocchine.

Le forze di soccorso locali sono riuscite a trarre in salvo 63 persone, purtroppo però altre ne mancano all’appello e 7 sono state già ritrovate senza vita.

Una testimonianza di come le partenze sono proseguite, ma esse non hanno riguardato solo le rotte occidentali del Mediterraneo. Dalla Libia si hanno conferme di interventi operati dalla locale Guardia Costiera, le cui motovedette hanno intercettato alcuni barconi partiti dalle coste della Tripolitania.

Ma, come detto ad inizio articolo, le notizie più importanti riguardanti il fronte migratorio sono arrivate ancora una volta dalle organizzazioni non governative. Per adesso nessuna nave delle Ong è nel Mediterraneo, ma sui social si avvisa che le “missioni natalizie” saranno parecchie.

La prima a muoversi in tal senso è stata la spagnola Open Arms, la quale nella giornata di sabato ha annunciato di essere pronta entro pochi giorni a salpare da Napoli: “Il mare non conosce festività né vacanze”, hanno scritto su Twitter i membri dell’ong spagnola.

Tre giorni fa invece, come si legge su Repubblica, la nave Ocean Viking della francese Sos Mediterranée, che opera assieme a Medici Senza Frontiere, è salpata da Marsiglia. La destinazione è il Mediterraneo centrale, lì dove si prevede il passaggio dei barconi che nonostante le proibitive condizioni meteo i trafficanti di esseri umani senza scrupoli metteranno in navigazione.

È ferma presso il porto di Palermo, ma in procinto di partire, la nave Alan Kurdi dell’ong tedesca Sea Eye, la stessa entrata nei giorni scorsi a Messina. Anche i membri di questa organizzazione hanno fatto sapere di essere pronti per una nuova missione a poche miglia dalle acque libiche.

E mentre c’è chi annuncia di partire, nel mondo delle ong c’è pure chi invoca dissequestri e nuovi via libera per riprendere la navigazione. È il caso ad esempio dell’italiana Mediterranea Saving Humans, nota per avere tra i suoi personaggi di maggior spicco l’ex no global Luca Casarini.

I due mezzi dell’ong, ossia le navi Mare Jonio e Alex, sono poste sotto sequestro ed ancorate in due distinti porti siciliani. Sull’isola rimane ancorata anche la Sea Watch 3, dell’ong tedesca Sea Watch: si tratta dello stesso mezzo usato da Carola Rackete nello scorso mese di giugno per forzare il blocco a Lampedusa speronando una motovedetta della Guardia di Finanza.

Anche questa stagione invernale dunque, potrebbe essere caratterizzata da polemiche, missioni ong e nuovi sbarchi di migranti. Nessuna “pausa” dunque, anche perché sotto il profilo politico le organizzazioni non si fidano del nuovo governo il quale, pur avendo attuato da settembre in poi una linea più morbida rispetto a quella voluta da Matteo Salvini, non ha comunque garantito quella “profonda discontinuità” richiesta dalle stesse ong e dall’ala più a sinistra del Pd.

E dunque, possibile che da parte delle organizzazioni possa arrivare, nei confronti della maggioranza giallorossa, ulteriore pressione di natura politica.

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