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Quell'assalto mediatico in Rai per attaccare il centrodestra

Più il centrodestra cresce nei sondaggi, più aumentano gli attacchi. Da Report a In mezz'ora raffica di puntate contro Salvini, Berlusconi e Meloni

Quell'assalto mediatico in Rai per attaccare il centrodestra

L'assalto mediatico si è fatto più serrato. Non che abbia mai mollato la presa. Ma, nelle ultime settimane, i colpi bassi sferrati al centrodestra sono stati più violenti che mai. L'ultimo caso è stato lo scontro tra Giorgia Meloni e il cronista di Report. Alla conferenza stampa, convocata oggi dopo la messa in onda della puntata La fabbrica social della paura, in cui il servizio pubblico è arrivatro a sovrapporre "le tesi (di Fratelli d'Italia) a quelle di uno che entra in una Moschea e spara a 50 persone", la rissa è stata furibonda. "Penso che la Rai dovrebbe chiedere conto a Report, per capire se ha abbandonato il giornalismo d'inchiesta per quello su teoremi - ha sbottato l'ex An - mi vergogno di questo servizio pubblico".

L'attacco alla Lega

La violenta lite di oggi è solo l'ultimo tassello di un attacco quotidiano ai partiti che compongono la coalizione di centrodestra. A inaugurare la nuova stagione di attacchi è stata appunto Report, a ridosso delle elezioni regionali in Umbria, con una puntata sul cosiddetto Russiagate all'italiana, l'inchiesta dai molteplici lati oscuri che ha coinvolto il leghista Gianluca Savoini, registrato mentre trattava una commissione milionaria per il Carroccio. Soldi che non sono mai stati trovati ma che hanno subito scatenato i teoremi della stampa progressista. Tanto che su RaiTre è andata in onda una stoccata contro il "capitano" violando, come denunciato dai consiglieri di area centrodestra Igor De Blasio (in quota Lega) e Gianpaolo Rossi (Fratelli d'Italia), la par condicio e dando, al tempo stesso, l'assist alla sinistra per chiedere l'apertura di una commissione di inchiesta.

Salvini si è sempre difeso dalle accuse che gli sono piovute addosso dopo l'audio pubblicato da Buzzfeed e l'apertura dell'inchiesta su Moscopoli. "Non sarebbe la prima e unica volta che un audio viene montato e smontato...", ha ribadito il leader della Lega l'indomani della trasmissione di Sigfrido Ranucci. "C’è un'inchiesta - ha, poi, ricordato - facciamo lavorare i giudici, ma io voglio delle prove". Per il momento, appunto, le prove fanno acqua da tutte le parti. A risultare sospetta, poi, è la tempistica. L'attacco è stato, infatti, ordito a pochi giorni dalle regionali in Umbria, poi vinte dal centrodestra con un distacco di venti punti netti sull'asse piddì-Cinque Stelle. Un attacco che ha fatto il paio con la puntata di Dataroom di Milena Gabanelli sulla "Bestia", ovvero la macchina social della Lega.

Di Matteo infanga Berlusconi

Ieri è stata, poi, la volta dell'ennesima sparata del pm Nino Di Matteo. A dargli voce è stata Lucia Annunziata a In mezz'ora nel giorno in cui i sondaggi hanno segnavato la crisi del Partito democratico in Emilia Romagna, altra roccaforte rossa che a gennaio andrà al voto e che potrebbe essere teatro di un cambio di bandiera senza precedenti. Più il centrodestra sale nei consensi, più la macchina mediatica si arma per picchiare duro. "Marcello Dell'Utri è stato condannato come intermediario di quel patto che ha visto protagonista anche l'allora imprenditore Berlusconi", ha detto in studio il magistrato scatenando l'ira di Forza Italia che ha immediatamente chiesto ai vertici della Rai di prendere una posizione netta contro la trasmissione.

"Oramai in Rai siamo all’anarchia informativa", ha denunciato ieri il portavoce dei gruppi alla Camera e al Senato, Giorgio Mulè. "Questa Rai delle marchette al governo e della crocifissione dell’opposizione - ha, poi, continuato - merita la stessa espressione dell’intervista di oggi: fa schifo". Anche Andrea Ruggieri, membro della commissione di Vigilanza di viale Mazzini, non ha fatto sconti alla trasmissione della Annunziata. "Su RaiTre è andato in onda un vaniloquio da mitomane", ha tuonato il deputato azzurro ai microfoni dell'agenzia Adnkronos invitando gli altri magistrati dall'astenersi dal guardare ancora In mezz'ora.

La lite Meloni-Report

Dopo aver attaccato la Lega sui presunti contatti con la Russia, Report ha spostato il tiro su Fratelli d'Italia con una puntata sui follower che il partito ha sui propri social network. Un'inchiesta che la Meloni ha definito senza troppi giri di parole con il termine "spazzatura". "Mi vergogno di un servizio pubblico che falsifica i dati e sovrappone le nostre tesi a quelle di uno che entra in una Moschea e spara a cinquanta persone", ha commentato durante la conferenza stampa convocata proprio per commentare la puntata andata in onda su RaiTre. "Penso che la Rai dovrebbe chiedere conto a Report, per capire se ha abbandonato il giornalismo d'inchiesta per quello su teoremi - ha insistito la leader di Fratelli d'Italia - mi vergogno di questo servizio pubblico".

Alla conferenza stampa i toni si sono subito accesi. E la Meloni non si è tirata indietro dall'affrontare il giornalista di Report, Giorgio Mottola, che è accorso alla conferenza stampa insieme a tutti gli altri cronisti. "Ci siamo limitati a mettere in fila delle anomalie, venga in trasmissione per approfondire l'argomento in un'altra puntata - ha inistito Mottola - piuttosto, ci vuole chiarire una volta per tutte quale sia il ruolo di Bannon per Fdi?".

La leader di Fratelli d'Italia ha replicato con i numeri rendendo pubblico un dossier in cui l'inchiesta di Report viene smontata pezzo per pezzo.

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