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Salvini ora gela Conte: "Un carnefice, è finita la fiducia"

Il caso Siri scatena la crisi. Il leghista stufo degli attacchi del Movimento. Ma per ora assicura: "Il governo regge"

Salvini ora gela Conte: "Un carnefice, è finita la fiducia"

Il governo sarebbe vicino alla "fine". Ad evocare questa parola sarebbe stato lo stesso Matteo Salvini confidandosi con i suoi. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la corda tirata da Cinque Stelle e Lega sarebbe ormai prossima allo strappo. Ci sono le europee da attendere, ma il caso Siri - con l'accelerata di Conte (che presenterà in Cdm la sua revoca) - ha mandato su tutte le furie il vicepremier leghista. E ora vl vaso si è rotto. Resta da capire a chi andranno i cocci del governo.

"Non ha più la mia fiducia. Si sta comportando come un carnefice", sarebbe il giudizio riservato dal ministro dell’Interno a Giuseppe Conte. Per giorni, dopo la notizia dell'indagine su Armando Siri per corruzione, il premier si era tenuto defilato tra i due litiganti. Il M5S chiedeva un passo indietro, la Lega lo difendeva (e continua) a difenderlo. Conte è prima volato in Cina, poi in Tunisia. Solo dopo settimane, e all'improvviso, ha convocato una conferenza stampa per silurare - di fatto - il sottosegretario.

Ed è proprio di ritorno dalla Tunisia, dove ha incontrato sia Di Maio che Conte, che il leader della Lega - secondo l'Agi - avrebbe pronunciato la fatidica parola "fine". Che l'esperienza di governo con i Cinque Stelle stia diventando una battaglia quotidiana è ormai evidente a tutti, soprattutto ad amministratori e dirigenti leghisti. Da tempo i vertici di via Bellerio starebbero chiedendo al leader di mollare gli alleati. Ma Salvini, cui non piace essere tirato per la giacca, ha sempre ripetuto che "il governo va avanti" ignorando i consigli e le lamentele. Per ora non ha mai ceduto alle richieste dei fedelissimi, ha sempre detto ai suoi di non rispondere agli attacchi pentastellati e di assumere un comportamento "zen". La priorità è (o forse era) mantenere l'impegno preso con gli elettori per un governo che duri 5 anni. Ma ora anche lui potrebbe aver alzato bandiera bianca.

A far traboccare il vaso sarebbe stata sì la pugnata alle spalle di Conte sul caso Siri, ma anche l'impossibilità - di fatto - di portare avanti le riforme promesse nel contratto. La Tav è ferma al palo, la flat tax resta un miraggio, i grillini - dicono fonti leghiste alla Stampa - sembrano aver "paura di fare la prossima manovra economica". Non sarà per questo - si chiedono - "che stanno provocando la crisi di governo?". Chissà. È possibile, però, che una volta revocato il sottosegretariato a Siri (il M5S ha la maggioranza in Cdm), allora arrivi davvero la parola "fine". Il governo potrebbe non cadere subito, magari dopo le europee del 26 maggio. A quel punto Salvini potrebbe finalmente "passare all'incasso" dei voti assicurati dai sondaggi.

Non è un caso se oggi Di Maio è tornato all'attacco affermando che "non si può far cadere il governo per una poltrona". Fino al prossimo consiglio dei ministri, comunque, la linea ufficiale del vicepremier leghista non cambia: "Il governo va avanti - ha ripetuto anche oggi Salvini da San Giuliano, smentendo i retroscena - I giornali sono peggio di Topolino. Scrivete quel che volete e poi i vostri cazzi di giornali non li leggono più. Non c'è nessuna crisi. Non è una poltrona in più o in meno che ci fa la differenza".

Staremo a vedere.

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