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Uffici tecnici già al lavoro per le elezioni il 29 luglio

Gli uffici tecnici del Viminale studiano l'ipotesi di un ritorno al voto il 29 luglio. Lega, M5S e Pd sono favorevoli. Cottarelli verso la rinuncia

Uffici tecnici già al lavoro per le elezioni il 29 luglio

La faccenda si complica. Siamo passati da "o Savona o morte" a un governo, quello di Carlo Cottarelli, che sembra già nascere senza vita. L'ex commissario alla spending review oggi è salito al Qurinale. In teoria avrebbe dovuto consegnare la lista dei ministri a Sergio Mattarella, ma qualcosa è andato storto. A sorpresa il portavoce del Colle ha comunicato ai cronisti che Cottarelli e Mattarella si rivedranno domani. Fonti del governo e parlamentari parlano dell'idea di rinunciare all'incarico. Sarebbe la prima volta una riserva sciolta due volte consecutivamente in maniera negativa.

Vedremo. Il fatto è che il governo nascituro non avrebbe l'appoggio del Parlamento. Tutti i grandi partiti (pure il Pd che ha fatto una clamorosa marcia indietro) vorrebbero tornare al voto al più presto. Si parla del 29 luglio. Ci sono le condizioni? La Costituzione e la legge dicono due cose differenti. La prima chiede che le camere vengano sciolte almeno 45 giorni prima. Ma la norma per il voto all'estero, quella scritta dal ministro Tremaglia, chiede una comunicazione dell'elenco degli elettori all'estero che arrivi almeno 60 giorni prima. In realtà non si tratta di un ordine perentorio, ma ordinatorio. Servirebbero comunque i tempi tecnici per farlo.

Sarà per questo che, come scrive l'Huffington Post, gli uffici tecnici del Viminale sarebbero già al lavoro per prepararsi ad un ritorno al voto anticipato.

Il 29 di luglio.

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