Quindi, oggi...

Allah Soumahoro Akbar, meritiamo l'estinzione e Fedez: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: i quarti di Champions League, la fine del Ramadan e Amadeus

Allah Soumahoro Akbar, meritiamo l'estinzione e Fedez: quindi, oggi...

- Dopo la parola “resilienza”, diventata famosa ai tempi del Covid, chiedo che venga messa al bando l’espressione “presenta dei rischi ma anche delle opportunità” quando si parla di Intelligenza Artificiale. Ma grazie al cacchio. Ogni cosa del mondo presenta “rischi ed opportunità”. A partire dal fuoco: un sacco di gente si è scottata, ma senza la fiamma di Prometeo non avremmo le braciole di maiale. Sarebbe un dramma.

- I quarti di Champions League di ieri sera confermano: rispetto al calcio italiano è un altro sport. Questi sì che si divertono. Preghiamo l’Isis di non rovinarci almeno questo spettacolo.

- A differenza della scuola di Pioltello, nel caso dell’azienda che sceglie di restare chiusa per Ramadan visto l’alto numero di operai musulmani non ci trovo nulla di strano. È come un benefit, un modo per dare ai dipendenti un po' di soddisfazione. Il privato fa ciò che vuole, il pubblico è un'altra storia.

- In pratica Fedez si è innamorato di Chiara Ferragni perché “il sesso era pazzesco". Mi pare la peggior dichiarazione d’amore dal 1235 ad oggi. Non mi sorprende che sia finita solo dopo pochi anni.

- Il 25 aprile sta diventando sempre più divertente. La sinistra vittima dei suoi totem. Quest’anno l’Anpi pacifista ha pensato di intitolare la festa della Resistenza alla “fine di tutte le guerre”. Gli israeliani sono infuriati, ma tanto la Brigata Ebraica la fischiavano già negli anni scorsi figuratevi adesso. Ma a storcere il naso sono pure gli ucraini, i quali dal loro punto di vista non capiscono perché dovrebbero smettere di combattere prima di aver liberato i territori che ritengono loro. Il punto è che se nel 1943 avessero chiesto ai partigiani di manifestare per il "cessate il fuoco ovunque” avrebbero dovuto arrendersi all’invasione dei nazisti. Come fanno a non capire che è un controsenso?

- Soumahoro is back. Allah Akbar. Il deputato del Misto (non nel senso della spazzatura), non potendo più difendere migranti e braccianti visti i noti guai familiari, si butta sui musulmani. E per far parlare di sé tira fuori dallo stivalone una grande idea: presentare una legge "per rendere festivo il giorno dopo la fine del Ramadan, la festa di Eid Al Fit”. Massi, che vuoi che sia. E allora festa sia anche per le ricorrenze per chi professa ebraismo, induismo, buddhismo, religione tradizionale cinese, sikhismo, taoismo, confucianesimo, shintoismo, sciamanesimo coreano, caodaismo, giainismo, ceondoismo. Non cito per brevità i testimoni di Geova, i satanisti (voi tenerli fuori?), gli atei e le varie declinazioni di un cristianesimo molto poco ecumenico. Se inclusivi dobbiamo essere, crepi l’avarizia. Tanto Soumahoro ha davanti altri quattro anni da onorevole, la "vacanza" che tutti noi sogneremmo: cosa vuoi che cambi per lui?

- Pizzarotti nasce grillino e finisce calandiano. Come il diavolo e l’acqua santa. Vanno bene le conversioni sulla via di Damasco, però poi non lamentatevi se l’elettore non ci capisce un corno e finisce col non andare a votare.

- La tragedia della centrale elettrica è enorme. Ed è scontato che si cercherà di far luce su quanto successo. Però è insopportabile che mentre i soccorritori cercano ancora i possibili superstiti e i sommozzatori tentano di entrare nel locale maledetto dal lago, c’è chi già professa sui giornali colpe e responsabilità. Aspettate almeno di capire cosa diavolo sia successo, no? E poi ci manca Chiara Saraceno, sulla Stampa, a spiegarci che “politica e imprese non possono considerare inevitabili certi incidenti”. Scemenza. Perché nessun ambito della vita umana è esente da rischi, anche quando la formazione anti-infortuni è la più elevata possibile, tanto che le tragedie avvengono pure (e forse soprattutto) quando il singolo sarebbe pienamente responsabile della propria vita. Esempio: a 18 anni tutti noi con la patente seguiamo corsi di guida, studiamo le regole del codice della strada, viaggiamo su auto ultra accessoriate e sappiamo benissimo che per la nostra sicurezza non dovremmo bere alcol, usare il cellulare o distrarci parlando col passeggero. Eppure lo facciamo (chi nega, mente), e regolarmente qualcuno finisce fuori strada. Morale della favola: sì, è “inevitabile” che gli incidenti accadano.

- Il video che arriva da Chicago fa impressione, lo capisco. Novantasei colpi di pistola sparati dai poliziotti contro un afroamericano. Scrivono tutti così, dimenticando di inserire nel titolo che a sparare per primo è stato proprio il tizio alla guida del veicolo e ha ferito un poliziotto.

- I tifosi della Roma fanno una colletta per pagare la multa a Gianluca Mancini, punito per aver sventolato la bandiera della Lazio con sopra un topo. Geni.

- Se è vero che Amadeus è in procinto di lasciare la Rai per accasarsi al Nove, fa bene. Se lo pagano di più, perché dovrebbe rinunciare? Spero solo che almeno lui ci risparmi la predica sulla mancata libertà a Viale Mazzini. Ama, ti prego, no.

- Gira voce che Mario Draghi sia davvero candidato a guidare l’Europa che verrà. E qui occorre fare due considerazioni. La prima è di natura politica: non ci voleva un genio per capire che, sfumato il Quirinale, qualcosa a Supermario avrebbero dovuto far pregustare o non si sarebbe arreso così facilmente. Secondo: il fatto che le “consultazioni” dei leader Ue per il prossimo governo dell’Unione siano già partite rende chiaro a tutti quanto contino davvero le elezioni di giugno: un po', ma non così tanto. La Commissione infatti si forma a livello governativo, non elettorale. E questo è uno dei grandi vulnus dell’esecutivo Ue: il cittadino percepisce di non contare un fico secco.

- A tutti quelli che “no alla militarizzazione del sapere”, sappiate che se oggi condividete i vostri video di protesta su Instagram lo dovete alle ricerche di un progetto del ministero della Difesa degli Stati Uniti che hanno permesso l’invenzione di Internet. Capre.

- Meritiamo l’estinzione. Ma nel senso letterale del termine. Una scuola primaria a Firenze ha affisso un cartello per impedire ai neonati di entrare. Manco fossero cani. Episodio singolo, direte, ma significativo. Ormai i cani possono scodinzolare ovunque, pure nei ristoranti, ma sbattiamo il portone in faccia ad un poppante colpevole di piangere e disturbare durante i colloqui tra maestra e genitore. Ci lamentiamo se il tasso di natalità crolla e gli stranieri ci surclassano, ma c’è poco di cui stupirci: i bambini infastidiscono questa nostra malsana società. In aereo. Al Ristorante. A casa. Persino alla scuola primaria, anche quando una mamma (o un papà) non ha alternative dove lasciare il fratellino.

Chi non apprezza i neonati, il loro pianto, il loro essere ossessivamente appiccicosi, i loro capricci, non apprezza la vita.

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