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“Come si trovano gli 800 miliardi? Coinvolgendo di più il settore privato e per forza di cose ci sarà anche una quota di debito pubblico. Con questa nuova urgenza che è stata impressa dalle recenti dichiarazioni della Commissione sulla difesa europea è chiaro che le capacità di espansione del deficit per tanti paesi forse non le abbiamo, quindi effettivamente bisogna ricorrere in qualche modo al debito comune. Io ho sempre sostenuto questa cosa da moltissimi anni. La cosa principale è fare quei cambiamenti delle regole necessarie per creare un mercato unico. Questa è la cosa più importante. Si parla di mercato unico dei capitali ma per avere un mercato unico occorre un’attività finanziaria comune”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Ottocento miliardi per RearmEu? Forse ora serve di più, coinvolgere i privati"

"Ci troviamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le vicende globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell'Italia, dell'Europa dell'Occidente". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Riarmo Ue, Meloni al Senato: "Momento decisivo per il destino di Europa e Occidente"

"Questa e tutte le altre sono tutte cose che si affrontano insieme, l'idea di soluzioni bilaterali e' quello che in fondo vogliono i nemici della Ue ma non sono per niente sicuro che sia quello che fa bene a noi. Anche come potere contrattuale, se si sta insieme si ha piu' potere contrattuale che stando da soli". Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Dazi Usa, Draghi: "Soluzioni bilaterali sono quelle che vogliono i nemici della Ue"

“Le decisioni a cui il Rapporto chiama l’Europa sono ancor più urgenti oggi quando la necessità di difendersi e di farlo presto è al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni della maggioranza dei cittadini europei. Un’Europa che cresce finanzierà più facilmente un fabbisogno finanziario che ormai supera le previsioni del Rapporto. Un’Europa che riforma il suo mercato dei servizi e dei capitali vedrà il settore privato partecipare a questo finanziamento. Ma l’intervento dello Stato resterà necessario. Gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit, né sono pensabili contrazioni nella spesa sociale e sanitaria: sarebbe non solo un errore politico, ma soprattutto la negazione di quella solidarietà che è parte dell’identità europea, quell’identità che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell’autocrazia. Il ricorso al debito comune è l’unica strada”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Il ricorso al debito comune per la difesa Ue è l'unica strada"

“La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea. L’Europa è oggi più sola nei fori internazionali, come è accaduto di recente alle Nazioni Unite, e si chiede chi difenderà i suoi confini in caso di aggressione esterna – e con quali mezzi. L’Europa avrebbe dovuto comunque combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa in presenza di un minore impegno americano da tempo annunciato. Ma gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile. Speriamo ci spingano con eguale energia ad affrontare le complessità politiche e istituzionali che hanno finora ritardato la nostra azione”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Difesa comune Ue passaggio obbligato, nostra sicurezza messa in dubbio da svolta Trump"

“Quando la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, mi ha chiesto di redigere un Rapporto sulla Competitività, i ritardi accumulati dall’Unione apparivano già preoccupanti. L’Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione. La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "I dazi Usa avranno un forte impatto sulle imprese italiane e Ue"

“È un grande piacere avere l’occasione di approfondire con voi i contenuti del Rapporto sul Futuro della Competitività Europea. Ringrazio i Presidenti per l’invito. E ringrazio tutti voi per l’interesse e per i contributi che sono certo arricchiranno un dibattito che ritengo decisivo per il futuro dei cittadini italiani ed europei. Tra l’altro, è la prima volta che torno in Parlamento dopo la fine del mio mandato da Presidente del Consiglio. Lo faccio con un po’ di emozione e con tanta gratitudine per quello che questa istituzione ha saputo fare in anni molto complicati per il Paese – e per quanto sta ancora facendo”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Emozione ritornare per la prima volta in Parlamento dopo fine del mio mandato"

L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’Italia, in linea con i tagli effettuati su tutta l’economia globale. Ora per quest’anno l’organizzazione parigina pronostica un più 0,7% del Pil, cui dovrebbe seguire un più 0,9% nel 2026. Nello studio l’Ocse rileva che l’Italia, assieme alla Spagna, la Turchia e il Brasile, è tra i Paesi in cui gli attuali tassi di disoccupazione risultano particolarmente bassi, rispetto ai livelli del 2018-2019. Ecco la tabella mostrata in conferenza stampa dal capo economista dell’Ocse, Alvaro Santos Pereira. Ocse (Alexander Jakhnagiev)

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L'Ocse taglia stime del Pil italiano 2025 e 2026. Disoccupazione particolarmente bassa
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