Magari non è ancora il momento di togliere la bandiera dell'Unione europea dai nostri palazzi, ma evitare quella arcobaleno su un Parlamento nazionale è già un primo passo - Giù la maschera

Magari non è ancora il momento di togliere la bandiera dell'Unione europea dai nostri palazzi, ma evitare quella arcobaleno su un Parlamento nazionale è già un primo passo - Giù la maschera
Tragicamente smascherata, l'assessore - doppia morale e triplo salto mortale - prima ha fatto l'immancabile video di scuse e poi si è dimessa. E tanti saluti alla superiorità etica, culturale, politica e informatica dei progressisti 2.0
È polemica per una svastica esposta al Museo della Guerra di Orsogna, in Abruzzo. Ma che bandiere dovrebbe esporre un museo sui cimeli delle battaglie tra il 1943 e il 1944? Quelle arcobaleno?
Se Venezia avesse bisogno di Jeff Bezos, Jeff Bezos non si sposerebbe a Venezia. Però crediamo ancora meno a chi dice che la città non è in vendita, che Bezos non può fare ciò che vuole, che i suoi soldi sono frutto del neoschiavismo delle Big Tech. Venezia è Venezia perché ha sempre accolto commercianti, innovatori e visionari. Cioè i Jeff Bezos dell’epoca.
Giorgia Meloni – un leader che non commenta mai i sondaggi: li cambia – costruisce i centri per migranti in Albania, è per il riarmo, appoggia Trump, sta dalla parte di Netanyahu, fa approvare il Decreto sicurezza, mal sopporta i Gay pride, non tollera le critiche, ancora meno Macron e la Schlein, sbuffa, fa le faccette, alza gli occhi, non va dalla Gruber... eppure è sempre lì. Mai visto un governo così tanto antidemocratico con un tale consenso.
Prima o poi doveva succedere. L'episodio di Pordenone, dove alcuni ragazzi di colore hanno protestato all'ordine di un Negroni, aprirà sicuramente la strada a una serie di altri divieti. I cocktail come il Martini bianco o il Montenegro non sono al sicuro, men che meno lo Sbagliato. L'aggettivo potrebbe essere visto come sinonimo di invertito, e avere a che fare con omoni gay sarebbe troppo
Grande comunicatore, polemico, blasfemo, provocatorio e iconico: Oliviero Toscani è stato un artista più conformista nei fatti che anticonformista nell'anima. "Politicamente corretto", si direbbe. Era sempre nel posto giusto a dire la cosa giusta nel momento giusto. Gli piaceva molto giudicare, soprattutto i politici di destra, con le immagini che hanno segnato il Paese
Alla Scala la prima della Forza del destino di Giuseppe Verdi ha inaugurato la stagione del teatro. 12 minuti di applausi finali, soprattutto per Anna Netrebko, l'eroina protagonista di una storia d'amore che racconta quattro momenti di guerre diverse. Forzando la mano ne è venuto fuori una sorta di inno alla pace. La contraddizione è che fuori tutto il giorno ci sono state contestazioni dei centri sociali contro la Netrebko perché russa e quindi accusata di essere filo-Putin e contro la guerra mentre dentro si stava dicendo la stessa cosa
Dalla Germania arriva un nuovo software basato sull’intelligenza artificiale in grado di prevedere sulla base di un titolo e poche righe di trama il successo di un libro e quanto venderà, con un margine dell’85-90% di azzeccare la previsione. Il problema è che, se si applicherà questo sistema, ci uniformeremo e standardizzeremo tutti.
Esce oggi il secondo libro del generale Roberto Vannacci, "Il coraggio vince", che a differenza de "Il mondo al contrario" non è più autoprodotto ma pubblicato da Piemme. Nel volume, Vannacci prova a spiegare stavolta come si può raddrizzare, il mondo. Con il coraggio, la terminazione e forza d'animo di un incursore. Come lui. Di Luigi Mascheroni