La Ue parla di "fine di un'era di dispotismo e repressione". Il Cav: "La guerra è finita. Sic transit gloria mundi...". Napolitano: "Si chiude una drammatica pagina"
Dal colpo di Stato del 1969 al ruolo di leader del Consiglio del comando della rivoluzione, passando per i rapporti con l'Italia e con gli altri paesi, per le ipotesi di terrorismo e la rinuncia al nucleare, fino alla caduta del regime di Gheddafi
Le piccole e medie industrie denunciano una scarsa tutela di Roma e una linea iniziale troppo morbida con Gheddafi: «Sorpassati da francesi e inglesi». Replica il ministero degli Esteri: «Siamo stati i primi a riaprire i consolati, i libici apprezzano. Ma per rinnovare i contratti tocca aspettare la fine della transizione»

Secondo alcune fonti del Cnt (Consiglio nazionale di transizione) il Colonnelo sarebbe nascosto nella zona di Gadames, al confine con l'Algeria, protetto dalla popolazione nomade dei Tuareg. Saif al Islam, invece, si nasconderebbe a bani Walid; suo fratello Mutassim a Sirte
Gheddafi parla ancora e esorta le sue truppe a resistere fino al martirio. Il colonnello sostiene di essere ancora in Libia. Intanto il Cnt apre ai primi negoziati per una tregua e un comandante dei ribelli ha offerto un salvacondotto alle tribù vicine al rais
In una intervista Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, aveva detto: "È fisiologico che la gente scappi dai conflitti. Dall’inizio della guerra sono un milione e trecentomila gli immigrati fuggiti dalla Libia"

La Russa ha precisato che non c'è ancora nessuna decisione dell'Italia, ma "l'idea è di partecipare coprendo le spese". Il raìs in un messaggio audio: "In Libia l’unico potere legittimo è quello dei comitati popolari, qualsiasi altra forma di governo è illegale". I ribelli si ritirano da Bani Walid
Il Primo ministro turco Erdogan va a Tripoli all'indomani della visita di Cameron e Sarkozy. Parla alla folla esaltando il valore del popolo libico. Ma Ankara pensa già a riallacciare i tanti rapporti commerciali che aveva in Libia. Anche con l'ex raìs
Disastro annunciato: la svolta estremista della primavera araba. Visita in Libia di Sarkozy e Cameron: via libera ai fondamentalisti in cambio di affari petroliferi. Per il premier egiziano "gli accordi di Camp David non sono intoccabili"
Il premier britannico: "Gheddafi e i suoi sostenitori devono arrendersi, è finita". Il presidente francese sull'intervento del proprio paese: "Non l'abbiamo fatto per calcolo. L'abbiamo fatto perché era giusto. Non chiederemo alcuna preferenza"