Dopo 27 anni

Per alcuni sono i precursori del progressive pop, quelli che pubblicarono album come Concerto grosso (scritto da Luis Bacalov ma condito con suoni ispirati al colorismo e al rock sinfonico dei King Crimson alla classica) e Senza orario senza bandiera coi testi coprodotti da De André e dal poeta anarchico Riccardo Mannerini. Altri li ricordano per i loro classici pop (ma sempre con un tocco psichedelico e originale) come Io che ho te (portata a Sanremo nel 1969) e Davanti agli occhi miei. Riassumendo i New Trolls hanno mille anime ma tutte portano al cuore della buona musica. La formazione originale targata 1967 dei New Trolls (Nico Di Palo, Giorgio D’Adamo, Vittorio De Scalzi, Gianni Belleno che suona la chitarra con i denti come Jimi Hendrix; ma c’era anche Mauro Chiarugi che se ne andò due anni dopo) torna in piena attività dopo quasi 27 anni (anno del primo abbandono di Giorgio D’Adamo) e annuncia un doppio album (un cd dal vivo con i loro classici ed uno con brani inediti) e una tournée teatrale in tutta Italia che partirà il 30 gennaio dalla «loro» Genova.
«Doveva rimanere un segreto - racconta De Scalzi - poi qualcuno ci ha visto discutere davanti a palazzo San Giorgio, a Genova, e la voce s’è sparsa in un attimo». Non che i New Trolls fossero scomparsi, anzi; De Scalzi e Di Palo tre anni fa si erano rimessi in pista con un nuovo Concerto grosso e una serie di concerti che hanno toccato anche il Giappone e il Sud America. E negli anni la band ha cambiato formazione con la disinvoltura con cui si cambiano gli abiti di scena, anche con nomi quali Tritons, Il mito New Trolls, La storia dei New Trolls perché, dopo infinite battaglie in tribunale, s’è deciso che nessuno di loro può usare da solo il logo. Ora hanno deciso di dire basta e di ripartire dalle origini con un pizzico di polemica. «Torniamo insieme - dicono - per mettere fine alle chiacchiere di gente che dice di aver fatto parte dei New Trolls senza averne davvero diritto. L’unica formazione che merita questo nome, è quella formata da noi quattro».

Quattro moschettieri che, nelle loro parole «hanno sublimato la poesia di De André nel disco Senza orario senza bandiera (nel ’74, durante il primo scioglimento del gruppo, De Scalzi e Belleno sono colonne portanti del primo tour di De André) e ora proiettano le loro radici nel futuro, seguiti - come base di partenza - da un fan club ufficiale che vanta oltre dodicimila iscritti. Se, come dicono, hanno ritrovato lo spirito dei giorni migliori, la qualità è garantita.

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