A2A, i bresciani attaccano Milano È «guerra fredda»

da Milano

I soci bresciani e milanesi di A2A (la società nata dalla fusione di Aem Milano e di Asm Brescia) continuano a punzecchiarsi, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, cerca di buttare acqua sul fuoco, e intanto il titolo perde circa l’1% in una giornata caratterizzata da nuove incertezze.
Ieri a un convegno della Bocconi i protagonisti della saga di A2A ne hanno approfittato per ribadire posizioni e, se mai, aggiungere un po’ di pepe alla vicenda. Per i manager, però, le polemiche dell’assemblea di venerdì scorso, quando il sindaco di Brescia, Paolo Corsini, ha pesantemente attaccato il prossimo presidente del comitato di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli, mostrano «un confronto aspro più nella forma che nella sostanza. C’è stato molto nervosismo che deve essere recuperato, speriamo di ripartire con il passo giusto». Per Zuccoli, invece, il bastone di comando è in mano ad Aem: «L’ho detto all’assemblea di venerdì. Più chiaro di così».
I giochi non sono però destinati a chiarirsi tanto presto, complice anche uno statuto di A2A partorito con gran fatica, ma che sembra aver lasciato aperte scappatoie che potrebbero portare a nuovi scontri. All’assemblea di venerdì scorso, infatti, tutti (azionisti a management) si sono detti d’accordo sull’opportunità che il comitato di sorveglianza proceda a una nomina della gestione in tempi stretti. E domani è prevista la prima riunione del comitato di sorveglianza che potrebbe procedere all’elezione. Il condizionale è d’obbligo perché lo statuto, secondo esperti interpellati dal Giornale, contiene trappole. L’articolo 22 dice, infatti, che l’elezione del comitato di gestione deve avvenire alla prima riunione del comitato di sorveglianza, ma l’articolo 27 afferma che i candidati da eleggere devono essere designati almeno 15 giorni prima. Il che nei fatti è attualmente impossibile. E ieri il vice presidente della sorveglianza di A2A, Alberto Sciumè, ha inviato una lettera in cui chiede al presidente Renzo Capra di procedere alle nomine prima possibile. Da parte sua il sindaco Moratti ha auspicato che A2A possa «partire con serenità». Davide Corridore (Pd) parla di «spettacolo preoccupante». «Brutto segnale», per Basilio Rizzo (lista Fo), mentre il leghista Matteo Salvini se l’è presa con Comunione e liberazione perché occuperebbe troppi posti.
Tensioni anche sulla questione della presidenza Edison: sabato era emerso il nome del finanziere Romain Zaleski (azionista di Foro Buonaparte con circa il 10%) come possibile candidato.

Ieri Zuccoli, conversando con i giornalisti ha detto: «Stimo davvero molto Zaleski, però tocca a Delmi (azionista di controllo di Edison assieme a Edf) e non a una parte terza decidere». La «parte terza», sembra di capire, sono i bresciani. «Ci servirebbe qualche giorno in più per i patti», ha aggiunto Zuccoli, riferendosi alle discussioni con Edf.

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