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«Abbiamo paura» Restano a casa: otto italiani su 10

A Napoli si imbarcano 5 dei 166 passeggeri previsti; da Malpensa decollano solo in 15. I tour operator garantiscono il dirottamento su altre destinazioni

Federica Artina

da Milano

Paolo ha 30 anni, è di Milano e a Sharm el Sheikh ci vive. Laggiù aveva lasciato per qualche giorno sua moglie, la sua attività e la sua casa. Paolo è stato probabilmente l’unica persona che ieri mattina si è recata in aeroporto con la ferma volontà di partire per Sharm el Sheikh, mentre negli scali italiani regnava lo sconcerto e il terrore negli occhi dei turisti che pensavano solo a cancellare la loro partenza.
In tutti gli aeroporti dai quali erano previsti charter verso il Mar Rosso, da Milano a Napoli passando per Bologna e Torino, l’imperativo è stato uno e unico: disdire. Aerei semivuoti e panico dilagante. In questo periodo sono almeno sette i voli che giornalmente partono dall’Italia verso le località balneari egiziane, trasportando circa 10mila nostri connazionali alla settimana.
Già dalle prime ore di ieri mattina negli scali è stato il caos. Alle 7 da Malpensa doveva partire il primo volo della giornata diretto a Sharm el Sheikh, con 170 passeggeri prenotati. Al check-in, previsto per le 5, pochissimi turisti erano già al corrente dello scoppio delle autobombe. Le notizie in realtà erano ancora frammentarie e le operatrici tentavano di spiegare la situazione e di calmare gli animi. «I viaggiatori se la sono presa: pensavano che volessimo truffarli, mentre eravamo anche noi nel panico e non sapevamo nemmeno quale fosse precisamente la situazione in Egitto». Il volo è poi decollato alle 9, ma a bordo sono salite solamente 15 persone.
Un copione visto anche a Bologna, dove sono partiti 49 turisti su 167 e un volo diretto a Marsa Alam ha annullato lo scalo previsto a Sharm, e a Fiumicino, dove solo 9 vacanzieri si sono imbarcati sull’aereo dell’Airone inizialmente prenotato per 150. Stessa situazione anche a Napoli, dove sono stati 5 su 166 i «temerari» che hanno preso comunque il volo verso l’Egitto. Un cambio di programma consigliato vivamente dagli stessi tour operator che, in caso di imbarco, hanno richiesto ai passeggeri di firmare una liberatoria.
Andrea Giannetti presidente di Assotravel, l’associazione che riunisce 1.200 agenzie di viaggio italiane e società di tour operator, ha stilato nel pomeriggio un primissimo bilancio: «L’80% dei turisti italiani in partenza per Sharm el Sheikh ha rinunciato al viaggio». Tutte le agenzie di viaggio si sono impegnate a garantire il cambio della destinazione oppure l’annullamento della vacanza senza l’applicazione di sanzioni penali. Nel tardo pomeriggio, per esempio, Valtur e Alpitour hanno spontaneamente annullato le partenze dei propri clienti per Sharm el Sheikh previste per oggi e per i prossimi giorni, rendendo noto che i voli partiranno comunque ma senza passeggeri, per riportare in Italia sia i turisti con rientro previsto per oggi, sia i clienti che hanno deciso di anticipare il rientro.
Prevale, dunque, la paura: i turisti preferiscono dirigersi verso territori più vicini che reputano più «sicuri», un aggettivo attualmente impossibile da pronunciare in qualunque luogo. Emblematica, a tal proposito, la dichiarazione di un turista raccolta ieri mattina a Malpensa: «Il terrorismo sta riuscendo a rovinare ogni aspetto della nostra vita. È tutto l’anno che aspetto di andare in vacanza. Ora non ci è più concesso nemmeno quello...

».

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