Sta diventando unabitudine. Una pessima abitudine. Ai danni degli utenti.
Capita così, per lAcam, la ex municipalizzata spezzina che si definisce «holding con funzioni di staff, indirizzo e controllo di società operative specializzate nelle diverse attività di business ed opera principalmente nei seguenti settori strategici: ciclo integrato dell'acqua (captazione, distribuzione, smaltimento, depurazione); ciclo integrato dei rifiuti (spazzamento, raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento); distribuzione di gas metano e GPL; vendita di gas metano-GPL e di energia elettrica; gestione calore, produzione di energia da fonti rinnovabili, vendita di metano per autotrazione».
Probabilmente, un po troppe, o troppo faticose queste incombenze per poterle gestire al meglio. O almeno, lo farebbe pensare quello che denuncia ancora una volta con particolare forza Maria Grazia Frijia, consigliere comunale del Popolo della libertà.
Insomma, il problema, oltre tutto ripetuto nel tempo, è quello delle bollette sbagliate: «È la seconda volta, prima la tariffa dell'acqua e ora la Tia - tuona lesponente del Pdl -: qualcuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità per questi errori tanto clamorosi e ingiustificabili».
Maria Grazia Frijia, che nel consiglio comunale della Spezia milita nei banchi dellopposizione ed è sempre fra i membri dellassemblea più agguerriti e documentati nel denunciare le contraddizioni della maggioranza, non fa sconti. E aggiunge subito: «Il Comune e Acam sono recidivi. Sbagliano le bollette. Prima la tariffa dell'acqua e oggi la tassa sulla spazzatura, il tutto a danno dei contribuenti. Che vergogna!». Questa la censura del consigliere comunale che insite: «Ma è mai possibile che si verifichi una duplice circostanza simile? Una volta passi, ma la seconda non è accettabile. Allora diciamola proprio tutta: qui si vogliono in qualche modo fregare i cittadini?».
Un errore imperdonabile secondo l'esponente spezzina del Popolo della libertà. «A questo punto - sottolinea Maria Grazia Frijia - è il caso che vengano accertate le responsabilità di questi errori e chi le ha deve pagare. Stiamo parlando nel complesso di migliaia di euro che vengono incassati indebitamente da Acam e che portano a disservizi e disagi noiosi per i cittadini».
La conclusione è lapidaria e senza appello per la holding di servizi e lamministrazione comunale che ne detiene il controllo: «Esigo a questo punto le dimissioni dellamministratore delegato Ivan Strozzi - dichiara Maria Grazia Frijia -. Anche se la responsabilità non è direttamente la sua, è lui che dirige Acam spa, e quindi è lui che dovrebbe avere la responsabilità morale e la correttezza di dimettersi per evidente incapacità gestionale».
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