Accoltellata a morte nell’ingresso di casa

È un vero giallo la morte di Lucia Scarpa, tranquilla pensionata di 70 anni, trovata morta nella sua abitazione, uccisa a coltellate. L’ingresso era aperta e senza segni di effrazione evidenti. L’abitazione, compatibilmente con l’omicidio, «in ordine», senza mobili rovesciati, cassetti aperti o altri tipici segni di chi sta frugando per rubare. Inoltre un ladro non è quasi mai anche assassino. E comunque non infierisce con quella ferocia. I primi sospetti per ora sono appuntati su una persona a cui la donna avrebbe dato le chiavi di casa per innaffiare le piante mentre era via o comunque una persona che conosceva bene.
Lucia Scarpa faceva la sarta, insieme al marito aveva passato la vita a cucire abiti, poi una decina di anni fa si era ritirata in pensione e subito dopo era rimasta vedova. I figli sono sposati, Francesco 50 anni vive a Buccinasco, la figlia Simona, 43, a Bergamo, e lei era rimasta sola nell’appartamento al quarto piano di via Romolo Gessi 53, in zona Washington. La famiglia era rimasta molto unita, ancora l’altro giorno, per tutto il pomeriggio, Lucia si era sentita con i figli e le sorelle, Anna Maria, 64 anni residente in città, e Silvia, 60, che abita a Bergamo.
Poi da ieri mattina silenzio. In particolare Silvia chiama più volte senza ottenere risposta e si preoccupa, anche perché la sorella era cardiopatica e temeva potesse avere avuto un attacco. Quindi la donna avvisa Anna Maria che verso le 20 va a controllare insieme con il marito Antonio. Davanti all’ingresso la prima stranezza. La chiave non gira. I due coniugi rimangono perplessi poi provano a spingere e la porta, che non presenta segni di scasso, si apre. Subito all’ingresso sangue per terra. Antonio trattiene la moglie temendo la cognata, colta da malessere, sia caduta a terra ferendosi. Fa due passi e il sangue diventa un lago. L’uomo ha l’impressione che abbia già iniziato a rapprendersi. Poi vede il corpo della donna straziato dalle coltellate.
Poco dopo sul posto c’è il 118 che non può fare altro che constare la morte della donna, avvertire gli investigatori della squadra mobile e il medico legale. Il dottore, dopo un primo sommario esame, ipotizza che il decesso risalga a «diverse ore prima», senza poter essere al momento più preciso. La donna è stata trafitta da un numero imprecisato, ma molto alto, di coltellate inferte su tutto il corpo: torace, addome, volto e collo. Una vera furia. La polizia ne conta almeno otto, ma potrebbero essere molte di più. Addosso ha una sottoveste, come se stesse per andare a letto o si fosse appena alzata, fissando dunque l’omicidio alla sera di lunedì, quando la donna stava per coricarsi, o alla mattina di ieri quando si era appena alzata.
«Mia zia non avrebbe mai aperto a sconosciuti - dice ora la nipote Cristina 39 anni - e men che meno in sottoveste. Quando andavo a trovarla dovevo più volte rassicurarla che ero proprio io e comunque non si faceva vedere neppure da noi parenti stretti, men che in ordine».
Dunque non solo la signora non avrebbe mai fatto entrare un estraneo ma nemmeno una persona amica, non in quelle condizioni.

In agosto la signora Lucia aveva dato le chiavi di casa a un uomo, presentatole da un comune conoscente, perché innaffiasse le sue piante nel mese di agosto, mentre lei era in vacanza.Una traccia che la polizia non trascura.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica