Un accordo per fermare l’inquinamento del Riccò

Saranno Hot Pontoil e Kerotris, rispettivamente proprietario ed ex conduttore del deposito di oli minerali che provoca da tempo una situazione di grave inquinamento del torrente Riccò nei pressi di Pedemonte, ad eseguire entro 20 giorni le operazioni di messa in sicurezza del corso d'acqua provvedendo allo svuotamento, alla pulizia e al ripristino delle tre vasche di contenimento del prodotto inquinante precedentemente costruite. È questo il risultato concreto scaturito al termine di un incontro tra i tecnici ambientali della Provincia di Genova e i responsabili delle due aziende. Ma non l'unico. Ancora ieri sera si è svolto un incontro tra cittadini organizzato dal Circolo delle Libertà «Idee in libertà», animato da Mariagrazia Gammarota e Antonio Meloni, per discutere del caso inquinamento sollevato anche dal «Giornale».
Tornando ai provvedimenti, le due società si sono impegnate a presentare entro lo stesso termine di tempo un programma di indagini per l'individuazione dell'origine dell'inquinamento. Entrambe le iniziative saranno coordinate dalla Provincia. «Questa intesa è un buon passo avanti - ha detto l'assessore ai controlli ambientali Renata Briano - premia la volontà della Provincia che non dispone di chiare competenze in materia. Le società si sono assunte impegni con scadenze precise e i nostri tecnici daranno tutta l'assistenza necessaria per il buon esito di un' importante operazione di salvaguardia ambientale».


La vicenda dell'inquinamento del Riccò, che ha suscitato le proteste degli abitanti della zona, dura da tempo a causa della difficoltà di individuare, tra le due aziende, l'effettivo responsabile dello sversamento nell'alveo del torrente.

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