Accuse al Comitato Olimpico: «Il vostro silenzio uccide i tibetani»

Losanna. Un migliaio di esuli tibetani, guidati da monaci buddhisti, hanno manifestato a Losanna davanti al quartier generale del Comitato internazionale olimpico (Cio) contro la repressione cinese nel loro Paese. Scortati dalla polizia, i manifestanti hanno invocato un intervento del Comitato in vista dell’Olimpiade che sarà ospitata quest’estate a Pechino. Uno striscione chiamava direttamente in causa il presidente del Cio, Jacques Rogge: «Sig. Rogge, il suo silenzio uccide i tibetani».
La manifestazione si è conclusa senza incidenti. Dopo un paio di minuti di silenzio per commemorare le vittime della repressione, i monaci hanno guidato le preghiere. È stato suonato anche l’inno del Tibet. Una delegazione ha poi consegnato una lettera per Rogge a Tony Burgener, rappresentante del Cio, in cui si esorta il presidente a rompere il silenzio su quanto sta accadendo a Lhasa e nel resto del Paese.

Nel merito si chiede al Comitato «una dichiarazione pubblica in cui si evidenzino le contraddizioni tra quanto la Cina si è impegnata a fare sul versante del rispetto dei diritti umani in quanto Paese che ospita i Giochi Olimpici e la violenta repressione in Tibet negli ultimi cinque giorni». Si chiede anche che il Tibet sia escluso dal tragitto della Torcia olimpica perché «strumentale alla Cina per riaffermare la sua dominazione sulla regione himalayana».

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