Francesco Gaetano Caltagirone, azionista con il 10% di Acea, è «assolutamente scontento» dei risultati raggiunti dalla joint venture con i francesi di Gdf-Suez per il business dellelettricità. Lattacco è arrivato nel corso dellassemblea della Caltagirone spa che ha preceduto quella di Acea in agenda oggi dove il socio di maggioranza (51%) è il Comune di Roma. «Acea ha bisogno di una iniezione di cultura privata, quello che chiediamo è grandissimo rigore, tagli ed efficienza sui costi; ci saranno tante proteste e tante agitazioni della politica ma noi vogliamo che la politica resti fuori allazienda. Lutente non ha nulla da temere», ha aggiunto Caltagirone a proposito della gestione del settore idrico dove le tariffe sono fissate dallautorità pubblica. La partecipazione di Caltagirone in Acea è salita recentemente sopra il 10% nonostante un tetto ai diritti di voto che lo statuto fissa nell8%. Questa mossa dimostra che «crediamo nellazienda e faremo sentire la nostra voce», ha detto limprenditore che nel prossimo consiglio di Acea sarà rappresentato dal figlio Francesco e dallex commissario Consob, Paolo di Benedetto. Acea è attiva principalmente nel settore idrico e nellelettricità. «Crediamo che lacqua sia una utility in cui si può investire, ma la tariffa viene fissata dalla pubblica autorità e gli utenti sono quelli, quindi si può solo lavorare sui costi e sullefficienza, serve un grandissimo rigore. Portare questa cultura privata dellefficienza in una azienda che per un secolo è stata pubblica è una grandissima fatica»- ha aggiunto Caltagirone. Laltra gamba della utility capitolina è quella elettrica, la cui gestione è in capo alla jv con Gdf-Suez, è oggetto da mesi di un contenzioso che rischia di sfociare in un arbitrato internazionale. «Per quanto riguarda lelettricità, sul bilancio del 2008 la joint venture partecipa solo al 12% dellutile con un fatturato che è più del doppio di quello dellacqua. É deludente, siamo assolutamente scontenti e va migliorata anche la gestione della rete», ha detto Caltagirone. Il 3 maggio ci sarà un cda di Acea, dopo lassemblea che insedierà i nuovi componenti.
Allordine del giorno resta il tema dellarbitrato sulla vertenza con Parigi, di cui la società lamenta la rottura dei patti parasociali e chiede un indennizzo. Secondo alcune indiscrezioni Acea avrebbe chiesto ai francesi un risarcimento da 500 milioni di euro, ma ieri Il Sole 24ore stimava una richiesta potenziale da un miliardo.Acea, Caltagirone va allattacco contro i francesi di Gdf
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