Adesso ci mancava soltanto l’"indignada" di Mediobanca

La moglie dell’ad di via Filodrammatici incontra Monti in Borsa e attacca: è ora di togliere i privilegi alla Casta

Adesso ci mancava  soltanto l’"indignada"  di Mediobanca

Caffè da Cova, concerto alla Scala, un salto alla boutique di Armani. E poi via una bella tirata contro la casta, che ormai è come la rucola negli anni Ottanta: si mette dappertutto e qualche volta rimane fra i denti. Nei salotti della Milano bene non si parla d’altro: «Signora mia, sapesse, la politica quanto ci costa, più di un girocollo Cartier...». E così l’altro giorno durante l’incontro con la comunità finanziaria di piazza Affari, Mario Monti s’è trovato a fare i conti con una ribellione tutta gioielli, tailleur e anticasta. A far da paladina niente meno che la moglie di Alberto Nagel, l’amministratore delegato di Mediobanca: «Nell’agenda di governo si prevede di attaccare la casta?». Avanti banchieri, alla riscossa: diamo l’assalto al palazzo. Ma senza mettere troppo in disordine il salotto buono, però.

La premiere dame di via Filodrammatici, che ha rivolto l’impertinente e indignada domanda al premier, si chiama Roberta Furcolo. È dirigente del broker assicurativo Aon, una holding presieduta da Sergio Erede che vede fra i suoi amministratori Paolo Marzotto, Angelo Moratti, Carlo Alessandro Puri Negri e altra crème. Suo marito, per l’appunto, è Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, che nel 2010 ha guadagnato 2.550.500 euro, cioè 213mila euro al mese, ma solo perché è stato un po’ sfortunato: nel 2008 aveva guadagnato 3.150.000 euro. Un curriculum perfetto, è evidente, per chi si vuol battere contro i privilegi.

Come se Gambadilegno diventasse paladino della sicurezza in città, come se Gastone Paperone fosse eletto presidente del club degli sfortunati, come se Frankestein si proponesse leader del movimento della bellezza, ecco: la sciura Mediobanca che s’indigna contro il palazzo fa un po’ lo stesso effetto. Basta con i privilegi, d’accordo, basta con gli sprechi. Ma se la richiesta nasce in quei salotti buoni che all’ombra dei privilegi sono sempre cresciuti e gli sprechi li hanno sempre coperti, beh, viene qualche dubbio.

E allora anche i più grandi sostenitori dell’anticasta, trovandosi come compagni di viaggio gli indignados di via Filodrammatici e le indignadas di via Montenapoleone, non possono fare a meno di chiedersi: accidenti, ma dove abbiamo sbagliato?

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