Adriano e Martins, un diavolo per capello

Adriano e Martins, un diavolo per capello

Simona Marchetti

È dai tempi di Dalila che noi donne con i capelli ci sappiamo fare. Ma di fronte alle acconciature sfoggiate l'altra sera a San Siro da Adriano e compagni, nemmeno la filistea che portò alla rovina Sansone avrebbe saputo fare di meglio. O di peggio. Dipende dai gusti. Prendete l'Imperatore: dopo le rasoiate impazzite del cugino Rafael, che gli avevano trasformato la testa in un percorso a zig-zag, e i ricciolini crespi delle ultime settimane, con barbetta incolta a fare pendant, martedì il brasiliano ha preso la macchinetta e zac. Rasato a zero, modello Veron per intenderci, e tanti saluti al Villarreal: è tornato il gol. Agli amici ha confidato che la scelta del nuovo look era figlia della sua decisione di cambiare modo di vivere. Insomma, di tornare ad essere Adriano. Bella scoperta: noi donne lo sappiamo da sempre che, per tirarci su, una visita dal parrucchiere vale più di una serata in discoteca. A proposito di parrucchieri, non deve vederne uno da tempo Alvaro Recoba. Malgrado le insistenze della dolce moglie Lorena, non sembra disposto a rinunciare al suo look finto casual-chic, tanto è il suo piede sinistro a far la differenza, mica una spazzola. Spazzola che non dovrà usare per un bel po' nemmeno Martins, presentatosi alla ribalta Champions con un'acconciatura afro a treccine ritorte che ricorda il Kallon prima maniera.

Tutto merito (?) di alcuni amici nigeriani, ospiti in questi giorni a casa di Oba, che lo hanno conciato per le feste. Vuoi vedere che l'Inter ha scoperto la ricetta vincente? Se Roberto Mancini a Firenze era chiamato «ciuffettino», un motivo ci sarà.

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