Aem e Asm si fondono, la giunta si spacca

La Moratti mantiene la calma: «Il nuovo soggetto ha un enorme valore industriale e finanziario» Gelmini: «Non c’è alcuna crisi»

(...) «Anche An condivide questa operazione - assicura il sindaco - Semplicemente dimostra qualche perplessità». E dunque? «Con il lavoro dei prossimi giorni - sfoggia tutto il suo ottimismo - anche loro si renderanno conto del suo straordinario valore industriale e finanziario. E, soprattutto, dei risparmi per i cittadini». Parole condivise dall’assessore all’ambiente Edoardo Croci. «Con la liberalizzazione partita il primo luglio - spiega - il nuovo soggetto nato dalla fusione di Aem, Asm e Amsa sarà più competitivo e consentirà la fornitura di servizi a tariffe migliori, una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento dell’energia e un maggior rispetto dell’ambiente grazie alla leadership nel teleriscaldamento e nella termovalorizzazione».
Qualche aumento, per la verità, ci sarà. A partire dalla Tarsu (l’imposta sui rifiuti) che costerà in media 7,9 euro in più a famiglia a partire dal 2008, altri 8,2 nel 2009 e 34 nel 2010. In tutto una cinquantina di euro che proprio non vanno giù ad An. «Cifre assolutamente indipendenti dalla fusione - continua a ripetere la Moratti -. Anzi molto minori rispetto a quelle a cui avremmo dovuto far ricorso senza questa unione. Dipendenti dall’aumento dei rifiuti e dei servizi. Ma, soprattutto per i 34 euro del 2010, dai mancati contributi che arriveranno dallo Stato che sospenderà gli incentivi per i Comuni che utilizzano gli inceneritori. Grazie alla fusione il Comune risparmierà 52 milioni di euro e nel triennio 2008-2010 incasserà dividendi addizionali per 50 milioni». Una difesa d’ufficio che non convince Cadeo. «Vero - replica - abbiamo fatto uno sforzo sulle tariffe. Ma ne chiediamo alla Moratti uno ancora maggiore: fusione o no, non ci dovrà essere nessun aumento per i cittadini». Al secondo punto An mette la richiesta di maggiori garanzie per Milano («Una governance troppo sbilanciata a favore di Brescia»). Dubbi, infine, sulla cancellazione di Amsa che dovrà confluire nella nuova società («In fondo si tratta di appena il 3 per cento dell’operazione, sicuri che valga la pena di farla assorbire?»).
«È solo una questione di poltrone - attacca il capogruppo dell’Unione Marilena Adamo -. È difficile non parlare di crisi politica quando gli assessori di una forza della maggioranza escono per non votare. La Moratti chiede i nostri voti? Potremmo darli, ma solo dopo che avrà ottenuto quelli di An. Su un’operazione così importante è necessario un chiarimento politico». Chiesto con energia, anzi preteso anche dal capogruppo di Fi. «Il comportamento di An è gravissimo e inaccettabile - tuona Giulio Gallera -, con il loro mancato voto alle delibere su Aem si è aperta una crisi politica che potrà essere risolta solo con una verifica da farsi assolutamente prima che i provvedimenti arrivino in aula». Durissima anche la Lega che alla Moratti chiede addirittura di «licenziare» Cadeo. «C’è una forza di maggioranza che su una delibera così importante ha votato come i Ds. Se ne traggano le conseguenze. L’assessore Cadeo sia messo fuori dalla giunta». Più pacata la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini. «Macchè crisi - taglia corto -. Non c’è bisogno di nessuna verifica. Certo, il comportamento di An ci sorprende, ma soprattutto ci dispiace.

Il sindaco Moratti ha seguito un iter corretto, coinvolgendo tutti i partiti. Nessun dubbio che la fusione tra Aem e Asm vada fatta. Le tariffe? Siamo d’accordo, giusto tenerle sotto controllo. È un impegno che ci siamo presi tutti insieme e lo rispetteremo». Ad An? «Un invito a ripensarci».

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