Cronache

Gli agenti marittimi a Piano: «L’Affresco? Ne parli con noi»

Critiche a Novi, presidente dell’Autorità portuale, che ribatte: «Subisco attacchi istigati dai conservatori»

Gli agenti marittimi a Piano: «L’Affresco? Ne parli con noi»

Vito de Ceglia

Su un punto almeno tutti sono d'accordo: «L'Affresco di Renzo Piano, a prescindere dalla sua realizzazione, è almeno servito a dare quella scossa all'intera città che da più parti veniva auspicata». Lancia un segnale distensivo Filippo Gallo, presidente degli agenti marittimi di Genova, dopo l'escalation di polemiche, di colpi bassi e di accuse incrociate registrate nelle ultime settimane. Un segnale accolto con soddisfazione dalle massime cariche istituzionali locali e regionali, presenti ieri all'assemblea annuale di Assagenti. La sua è solo una premessa ad un appello rivolto «al nostro famoso concittadino»: «Renzo Piano ascolti il parere degli operatori portuali, e tra questi degli agenti marittimi, per dare vita al suo Affresco». Gallo, quindi, si augura che il progetto divenga realtà, perché il porto ha bisogno di nuovi spazi. Ma afferma: «Non voglio neppure pensare che la discussione su di un progetto a così largo respiro possa in qualche modo frenare l'attuazione del Piano regolatore portuale che, semmai, dovrebbe diventare quell'ossigeno necessario a permetterci di sopravvivere con dignità, mentre affrontiamo la discussione sull'Affresco». Perché, sottolinea Gallo, «siamo in ritardo su tutto e, cosa ancora peggiore, siamo in ritardo rispetto a tutti i porti concorrenti».
Una critica, quella del numero uno di Assagenti, non condivisa dal presidente dell'Autorità portuale. Che replica piccato: «Molte cose si stanno muovendo, oggi il porto è un cantiere aperto». Parte da qui l'arringa di Giovanni Novi, che ribadisce quanto affermato domenica al Giornale: «Forse qualcuno pensa che, da quando ho assunto la guida dell'Authority, sia diventato un demente. La verità è che sto subendo attacchi personali, istigati da poteri che vogliono la conservazione e non l'innovazione. Probabilmente, ho toccato interessi consolidati nel tempo. Ma vi posso assicurare che non ho intenzione di mollare, io vado avanti».
E il pensiero corre al Vte e al contenzioso che, ormai da un anno e mezzo, sta animando il porto di Voltri: «Nel Comitato portuale del 13 luglio decideremo a chi assegnare il sesto modulo. È facile che ci orienteremo verso l'attuale società concessionaria visto che ha raggiunto un accordo con il gruppo P&O e ha acquisito le gru che cinque anni fa non volevano comprare». Non esiste nessuna correlazione tra la mancata espansione di Voltri e l'Affresco. «Non era applicabile, come prevista dal vecchio Piano regolatore. Quindi, Piano ha ridisegnato l'area seguendo le nostre direttive».
Una puntualizzazione confermata dal sindaco Giuseppe Pericu, che aggiunge: «L'Affresco, dopo il via libera del Comitato portuale, introduce varianti integrative, e non sostitutive, al Prp». Non è sufficiente però per Luigi Negri, presidente dei terminalisti e patron del Sech di Calata Sanità, da sempre strenuo oppositore dell'Affresco: «Non mi piace il progetto di Piano. Mi accusano di difendere i miei interessi, ci mancherebbe altro visto quello che ho fatto per questo porto. Ora, questo “signore” (Renzo Piano, ndr) mi chiede di ridimensionare la mia attività, quando ho raggiunto un accordo con Msc per Calata Bettolo che genererà 600 posti di lavoro e un investimento di 300 miliardi di vecchie lire». Critiche legittime, quelle di Negri, che però non trovano il sostegno dell'amico Claudio Burlando: «La giunta - assicura il presidente della Regione Liguria - lavorerà per rendere concreto l'Affresco.

Le istituzioni remano tutte dalla stessa parte e c'è piena unità d'intenti».

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