Sono le riassicurazioni il nuovo importante business della famiglia Agnelli, impegnata a diversificare i propri interessi, rientrando in un ambito, quello assicurativo, abbandonato nel 2003 (la cessione di Toro a De Agostini). La holding Exor, dopo un lungo braccio di ferro iniziato a metà aprile, alla fine è riuscita a conquistare PartnerRe, gruppo Usa quotato al Nyse e conteso fino all'ultimo da Axis con cui era già stato avviato un iter d'integrazione. L'operazione dalla cifra iperbolica di 6,9 miliardi di dollari (la più ingente nella storia della famiglia torinese), salita di 500 milioni rispetto all'offerta iniziale, prevede l'acquisto di tutte le azioni di PartnerRe in circolazione al prezzo di 137,5 dollari per azione in contanti, più un dividendo speciale di 3 dollari per azione, per un controvalore complessivo di 140,5 dollari per azione. L'intesa nero su bianco fa seguito alla decisione comune di PartnerRe e Axis di risolvere l'accordo di fusione e cancellare l'assemblea straordinaria degli azionisti del gruppo di riassicurazione con sede alle Bermuda, programmata per venerdì. Axis sarà inoltre risarcita da PartnerRe con 315 milioni.
L'accordo - informa Exor - prevede un periodo di go shop , durante il quale il cda di PartnerRe avrà il diritto di sollecitare e valutare eventuali offerte concorrenti all'operazione Exor, avviando negoziazioni in merito a eventuali proposte ricevute prima del 14 settembre 2015. Il perfezionamento dell'intesa è atteso non oltre il primo trimestre del 2016. «Grazie al nostro impegno di azionisti stabili, PartnerRe continuerà a svilupparsi come primaria società di riassicurazione indipendente e globale», il commento del presidente e ad di Exor, John Elkann, vincitore della sua prima grande battaglia finanziaria davanti alla platea di Wall Street. «Exor - ha aggiunto - lavorerà ora con il cda e il management di PartnerRe al fine di garantire il successo dei prossimi passi». «È un accordo che crediamo sia nel migliore interesse dei nostri azionisti», ha precisato il presidente di PartnerRe, Jean-Paul Montupet. PartnerRe sottolinea anche che l'operazione rappresenta un premio del 23% sul prezzo di Borsa di PartnerRe del 23 gennaio scorso, l'ultimo non condizionato dalle varie offerte. La svolta del negoziato è arrivata il 7 luglio, quando Elkann, al St. Regis di New York, ha incontrato la comunità finanziaria, spiegando nei dettagli perché «l'offerta che noi abbiamo fatto è di gran lunga la migliore ed è interamente in contanti». Dei giorni successivi i vari suggerimenti arrivati dal mercato agli azionisti di PartnerRe di accettare la proposta italiana e di bocciare la fusione con Axis.
Gli Agnelli, dunque, continuano la loro campagna internazionale, mentre Exor cambia gradualmente volto: due i fronti, quello Usa con PartnerRe e Fca-Ferrari; quello britannico con il magazine L'Economist . E se nel primo caso, Exor attende di mettere nel carniere il 24% di Ferrari, una volta quotato il 10% a New York e chiuso lo scorporo da Fca ai primi del 2016, nel secondo la holding - che detiene il 4,72% de L'Economist - punta a crescere molto di peso. Elkann, infatti, ha palesato l'interesse a rilevare una parte del 50% che il gruppo Pearson ha deciso di mettere in vendita dopo aver ceduto di recente la proprietà del Financial Times. Exor rimarrebbe comunque sotto il 50%, all'interno di un azionariato diffuso e ramificato proprio allo scopo di garantire l'indipendenza della testata.
Con l'acquisizione di PartnerRe, il totale degli attivi di Exor (+1,18% ieri in Borsa) ammonterà a circa
20 miliardi: il peso di PartnerRe sarà di 6,9 miliardi, maggiore quindi di Fca e Ferrari - ancora insieme - (6,7); il resto, 6,4 miliardi, riguarderà invece Cnh Industrial, Juventus, L'Economist e le altre partecipazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.