Agrigento, battimani al boss ergastolano

Applausi al boss ergastolano di Porto Empedocle beneficiario di un permesso per vedere moglie e figli. È accaduto nel grosso centro della provincia agrigentina. Protagonista Salvatore Messina, 45 anni, condannato al carcere a vita per un omicidio e un tentato omicidio risalenti agli anni Ottanta. L’uomo, fratello del superlatitante Gerlandino e detenuto nella casa circondariale di Prato, aveva ottenuto un permesso straordinario di sole tre ore per gravi motivi familiari. La notizia si è presto diffusa, anche per lo spiegamento di forze dell’ordine in campo; una piccola folla di amici e parenti si è radunata davanti la casa del mafioso. Quando è uscito dallo stabile per fare ritorno in carcere, è stato salutato da un applauso caloroso al quale ha risposto soddisfatto con un cenno di saluto. Una scena che fa indignare, allo stesso modo di quella ripresa dalle telecamere a Reggio Calabria dove un gruppo di persone, tra parenti e amici, si sono riunite davanti alla questura dopo l’arresto del boss della ’ndrangheta latitante Giovanni Tegano.

A impressionare soprattutto quella frase urlata da una donna: «Uomo di pace». «Gli applausi al boss arrestato a Reggio Calabria sono vergognosi». Lo ha detto Maria Carlino, madre dei fratelli Francesco e Mario Pergola, uccisi nella strage di Duisburg.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica