No al parcheggio di interscambio, sì alle zone blu. Così gli abitanti di Albaro si pongono di fronte al problema della sosta delle autovetture nel loro quartiere. Stufi di avere nei propri posti auto mezzi provenienti da tutte le aree del levante cittadino, hanno deciso che, a questo punto, sarebbe meglio avere le famigerate «zone blu» anche nelle loro strade.
Attualmente lo zsl funziona solo dalle 7 alle 10 di mattina: dopodiché, tutti coloro che vanno al mare lasciano tranquillamente l'auto parcheggiata, compresi quelli che vanno in centro per prendere lautobus.
«Le uniche cose che ci preoccupano - dice Fabio Orengo, capogruppo di Alleanza Nazionale al Municipio del Medio Levante - sono le voci di un nuovo assetto aziendale tra Ami Amt e Genova Parcheggi. Questo presunto passaggio di competenze mi fa temere di non poter lavorare con lo stesso profitto con cui si è lavorato per le zone blu della Foce. Ciò che mi aspetto è di avere la stessa metodologia, le stesse interfacce, le stesse sinergie utilizzate per la Foce».
In particolare, ad Albaro esiste il problema degli stabilimenti di corso Italia, che sarebbero fortemente penalizzati da questa richiesta. A meno che non si preveda una politica tariffaria intelligente che trovi l'equilibrio tra esigenze di residenti e operatori balneari. Gli stabilimenti, infatti, non sono aperti solamente per la stagione estiva, ad uso e consumo dei bagnanti. «Lavorano dodici mesi all'anno con attività diverse - prosegue Orengo - calcetto, intrattenimento, bagni: quindi, esigenze complesse da studiare bene».
Il Municipio del Medio Levante si aspetta a questo punto dal Comune una strategia studiata a tavolino proprio con i suoi consiglieri, che, abitando nella zona e conoscendo il territorio, saprebbero dare consigli e suggerimenti.
L'idea sarebbe quindi quella di avere due zone in cui dividere Albaro, per dare continuità anche verso San Martino all'applicazione che si è voluta dare nelle altre zone blu.
«Albaro merita stessa attenzione, metodologia e sinergia di soggetti che le altre zone hanno avuto - conclude Orengo - Noi consiglieri faremo la nostra parte».
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