Due spettri saggirano intorno alla candidatura di Letizia Moratti. E non son certo quelli dellavvocato chic sponsorizzato dallultrasinistra Giuliano Pisapia o dellarchistar pentita Stefano Boeri. A stuzzicarla sono, invece, Gabriele Albertini e Umberto Bossi. Punzecchiature, provocazioni, punture di spillo quando la scelta della Moratti è annunciata, ma non è ancora ufficiale. Collaboratori dicono che Silvio Berlusconi sia piuttosto deciso, ma che a non lasciarlo tranquillo siano i sondaggi non proprio favorevoli alla Moratti. Né, di questi tempi, al Pdl. Con il Cavaliere che, osservando i numeri di Alessandra Ghisleri, sottolinea come sia molto alto il numero degli indecisi. «Basterà un po di campagna elettorale e il Pdl risalirà», assicura. Pensando allipotesi di elezioni nazionali, ma con un ragionamento che è pronto a traslare anche a Milano. Dove, se non si dovesse votare per un nuovo parlamento, si giocherebbe una sfida decisiva per ridisegnare una mappa del potere politico squassato da tante tempeste. A partire da quella provocata da Gianfranco Fini, atteso in città per lunedì. Ecco perché riconquistare Palazzo Marino a primavera potrebbe valere doppio. Ed ecco perché la Lega mostra i muscoli. Dato dai sondaggi primo partito in Veneto e vicino al Pdl in Lombardia, fa capire che Regione, Provincia e Comune in mano a un monocolore Pdl (e anzi Forza Italia) son difficili da digerire. E qualcuno già pensa a una promozione anticipata del governatore Roberto Formigoni con un ruolo di peso a Roma, magari nel governo, e a unanticipo della staffetta. Con un leghista subito al Pirellone. Nellattesa la guerra di nervi. «Cè Calderoli che mi ha candidato a sindaco - ieri Bossi a Montecitorio - Forse per togliermi dalle scatole. Ma il Consiglio federale non è molto daccordo che un ministro della Lega faccia il sindaco». Ma Moratti è stato un buon sindaco, da confermare? Nessuna conferma. Solo «ciao» entrando in ascensore. E «ciao» a Bossi, con tanto di agitar di mano, ha risposto la Moratti nel pomeriggio.
Più che sibillino anche Albertini sullipotesi di una sua candidatura. «Con il Pdl assolutamente no - assicura -, perché il candidato è già definito ed è una condizione chiusa anche se non ufficializzata». E con qualcunaltro? «Con altri partiti è unipotesi astratta. Siccome nessuno mi propone di rapinare una banca e non sono inviti di mafiosi o di dirigenti della malavita organizzata, ascolto. La decisione è molto condizionata e improbabile». Non esclusa. Magari nel centrosinistra.
Albertini si fa corteggiare e Bossi punzecchia: pressing sulla Moratti
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