Albertoni scrive a Befera: «Il nuovo redditometro iniezione di fiducia»

Il presidente di Ucina-Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni, ha scritto una lettera al direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, per «trasferirle apprezzamento e fiducia relativamente all'indirizzo del nuovo redditometro, espresso nelle sue stesse dichiarazioni, che intende equiparare il bene barca ad altri beni di non primaria necessità di pari valore, come ad esempio un camper o una seconda casa al mare o in montagna». Contestualmente, l'associazione di categoria si dice «totalmente a disposizione dell'Agenzia delle Entrate per offrire strumenti e informazioni in grado di fungere da supporto nelle attività necessarie per portare avanti il progetto del nuovo redditometro. In particolare - sottolinea il presidente Albertoni - il fatto che la barca non peserà più del camper è il tipo di messaggio che fa bene al nostro comparto che non soffre solo della crisi finanziaria, ma di una sostanziale mancanza di fiducia dei consumatori» Concetto, questo, ribadito con forza dagli imprenditori della nautica nel corso dei vari dibattiti che si sono svolti durante i nove giorni del Salone Nautico Internazionale. Il nuovo redditometro, tuttavia, dovrebbe essere solo il primo passo verso la «normalizzazione». C'è la grande crisi dei porti turistici che va ben oltre la cosiddetta grande fuga. Un esempio su tutti: chi fa charter, partendo dall'Italia, paga l'Iva. Chi invece parte dalla Costa Azzurra l'Iva non la paga. Chiaro che l'armatore non ha bisogno di riflettere per scegliere da dove partire.

Da qui la richiesta, a Roma e a Bruxelles, di una ormai inderogabile normativa europea sia per l'industria nautica sia per il turismo da diporto. La Ue, che impone sacrifici sempre più pesanti ai cittadini degli Stati membri, non dovrebbe consentire una simile disparità.

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