Alemanno: «Sull’accoglienza ai rom è necessario un asse Francia-Italia»

«È necessaria un’alleanza tra Italia e Francia affinchè l’Unione Europea affronti una politica su nomadi e rom senza ipocrisia». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine di un incontro a Parigi con il segretario di Stato francese agli affari europei, Pierre Lellouche. Per il sindaco di Roma, sono tre i punti necessari su cui bisogna insistere per risolvere questo nodo. Anzitutto, ha detto, «serve che l’Europa stanzi ulteriori risorse». Poi bisogna «controllare che le politiche di integrazione siano concretamente realizzate in tutti gli Stati membri dell’Unione europea». Altrimenti, si rischia che i flussi di popolazioni gitane vengano attratti dagli Stati membri «più virtuosi» nell’attuazione delle politiche di integrazione. Al termine dell’incontro con Lellouche, Alemanno ha anche insistito sulla necessità di modificare la direttiva 38 dell’Unione Europea, in modo da rendere «i flussi più regolamentati». Alemanno ha tuttavia sottolineato che sul tema dei rom la situazione in Francia non è uguale a quella italiana. «Tra i due approcci - ha osservato - c’è una differenza: il nostro è infatti un approccio di dialogo con chi vuole l’integrazione. Mentre da parte loro (francese, ndr) questo rapporto interlocutorio non c’è ». «Il piano nomadi del Campidoglio - ha concluso Alemanno - è stato concepito per accogliere un massimo di circa 6.000 persone che saranno accolte in dieci o dodici campi regolari». Da parte sua Nicolas Sarkozy ha confermato che è allo studio una legge per revocare la nazionalità agli stranieri diventati francesi da meno di dieci anni che attacchino membri delle forze dell’ordine.

Il presidente francese, ormai al livello più basso della sua popolarità, prosegue il suo cammino nella stretta non solo su nomadi e rom. La Costituzione francese prevede il diritto alla nazionalità e il rifiuto di distinzioni tra i francesi di origine e quelli che hanno acquisito da poco la nazionalità.

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