nostro inviato a Catania
Strana la vita: nel febbraio 2007 le immagini trasmesse al mondo dallo stadio Massimino erano solo di morte e di follia ultras; undici mesi dopo, lo scenario cambia e compare il fairplay finale. Imposto dal protocollo, ma che serve a stemperare i toni dopo linatteso colpo di scena conclusivo di Catania-Juventus. Non importa se la gente non si adegua e grida «ladri, ladri» di fronte al rigore che salva la Juve in zona recupero. Un penalty che le immagini sembrerebbero confermare a dispetto della rabbia, comprensibile, dei ventimila catanesi, delusi a un passo dallimpresa storica. Unattesa di 24 anni, una partita - non spettacolare per la verità vissuta - sotto una pioggia stile londinese per quasi 90 minuti, un sogno che sta per realizzarsi. Poi limprevedibile. Cioè appunto il rigore di Del Piero, quinto gol nel recupero del campionato bianconero.
Il guizzo di Gionatha Spinesi, attaccante pisano abbonato alla doppia cifra ma che questanno ha ancora le polveri bagnate, aveva illuso i tifosi etnei. E alla fine quel fallo di Bigianti in area su Del Piero suona come una beffa. Il ritorno in Sicilia di Claudio Ranieri, che nellultima sfida della storia uscì battuto dai gol di Paolo Rossi e Platini quando vestiva la maglia rossoblù, diventa un po meno amaro. Ma anche solo pronunciare la parola scudetto sembra davvero fuori luogo, in questo momento il terzo posto appare lunico traguardo possibile. Sempre che il mercato di gennaio non porti benefici.
L«ozio» maltese ha fatto danni, la Juve appare prevedibile di fronte a un Catania organizzato. Ranieri dà fiducia allundici titolare che aveva salutato il 2007 con un successo sul Siena, con lunica variante tattica di Tiago alle spalle delle due punte. Soluzione abiurata dal tecnico dopo 45 minuti per la scarsa vena del portoghese. I bianconeri faticano a produrre gioco, azzerata di fatto la manovra sulle fasce. La velocità di Mascara, il cui cross fa nascere il gol catanese sul quale la difesa bianconera si muove male: Molinaro sembra tenere in gioco Spinesi che fulmina Buffon.
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