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Alexander Platz all’Isola

Il quartiere Isola avrà dunque anch’esso le sue torri, con buona pace dei tanti che hanno poca simpatia verso le costruzioni alte oltre certi limiti: L’Isola d’altra parte è una delle zone di maggior tendenza nella Milano di oggi ed i prezzi delle abitazioni sono lievitati in maniera straordinaria negli ultimi tempi, come sempre quando cominciano ad abitare un quartiere i cosiddetti vip. A dir la verità il progetto della sistemazione della grande area tra le vie De Castilia e Confalonieri non è da buttar via, anche in funzione della rivisitazione fatta dall’architetto Stefano Boeri a quello iniziale di Tiziano Lugli. Spazio per gli artigiani interamente riqualificato, verde attrezzato, mano sobria nella composizione architettonica. Il confronto tra i committenti e gli abitanti ha avuto una certa frequenza e come al solito pensare che possa soddisfare del tutto la parte più «debole» è poco credibile. Quando in un quartiere si inserisce un cambiamento notevole, il confronto dovrebbe godere di una grande partecipazione, anche fisica, dei suoi abitanti... All’Isola saranno trenta, quaranta, cinquantamila e agli incontri si son fatti vedere in non più di centocinquanta: lo sottolinea Domenico Di Marzo, architetto che da vent’anni porta avanti nella zona un contributo intelligente di cultura, lamentando come negli abitanti manchino senso di consapevolezza e interesse comune.

È certo in ogni modo che l’Alexander Platz di Berlino sembra aver fatto scuola in questa ampia zona di Milano: tra Varesine, Garibaldi ed Isola ognuno costruisce a suo modo e speriamo che almeno nel finale si ritrovi una certa logica compositiva.

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