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Algiers Hall vince a Cesena davanti a 14mila tifosi Ma l’ippica è davvero in crisi?

Qualche buontempone in vena di amenità ha persino sentenziato che la gente non va più all’ippodromo perché l’ippica non è più di moda. Un alibi spericolato per giustificare un’emorragia di spettatori dagli spalti di tale intensità che farebbe dissanguare un toro Miura in quindici minuti. Noi siamo convinti che non siano più di moda i gestori di ippodromi che farebbero fallire in un mese il pizzicagnolo dell'angolo con un secolo di onorata attività alle spalle, che non spendono un centesimo in pubblicità neanche sotto tortura, che tengono i loro impianti in modo spesso indecente, che non hanno idee e, soprattutto, sono convinti che l'olio di gomito sia un nuovo preparato per combattere il colesterolo cattivo. Gente superpagata - tanto gli stipendi se li fanno da soli - abituata ad aprire il becco in attesa che mamma Unire lo riempia ben bene in virtù di convenzioni dal meccanismo perverso che fanno entrare nelle loro casse 120 milioni di euro, cifra assolutamente sproporzionata in un periodo di crisi nera come l'ippica sta attraversando.
Dunque l’ippica non è più di moda? Come la mettiamo allora con il Campionato Europeo di Cesena che sabato notte ha portato sugli spalti del Savio vestito a festa 14mila spettatori? Una cifra da far invidia a parecchie squadre di calcio di Serie A, ma che lo staff capitanato dall'ingegner Tommaso Grassi si è largamente guadagnata sul campo. L’evento era stato organizzato e costruito nei minimi particolari dopo mesi di duro lavoro, senza lasciare nulla al caso. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: 360mila euro scommessi dalla gente sul campo, un decimo dei quali giocati dalla «quota fissa» proposta da HippoBet che ha trovato grande interesse da parte del pubblico che ha puntato oltre 7mila euro nella finale con quote di 4 contro 5 a scelta per i due finalisti Algiers Hall ed Irina, compagni di allenamento agli ordini del tedesco Holger Ehlert. E nel race off conclusivo la spuntava Algiers Hall, ben guidato da Roberto Vecchione che anticipava nel lancio dietro l’autostart Irina con in sulky Giampaolo Minnucci e la controllava con facilità sin sul palo. La splendida serata cesenate si concludeva come tradizione con i botti dei fuochi artificiali con ancora tantissima gente sugli spalti a dimostrazione che per l’ippica c’è ancora uno spazio.

Bastano idee ed olio di gomito, non quello che abbassa il colesterolo.

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