da Milano
Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, contro tutti. Così prima se lè presa con i sindacati dellAlitalia, che avevano chiesto un incontro e che dopo il suo rifiuto lhanno mandato cordialmente al diavolo confermando lo sciopero che inizierà il 19 gennaio e che potrebbe continuare per alcuni giorni. «Non ci sono i termini per un incontro prima del 19 con i sindacati - ha detto il ministro -. Se dovessi trovarmi adesso a un tavolo non saprei cosa contrattare, mi sentirei fare delle domande a cui non saprei rispospondere. Io vorrei che ce ne stessimo buoni tutti quanti fino al 29 gennaio poi saremo in condizioni di ragionare» ha detto il ministro. In quella data scade il bando per la presentazione dellinteresse di eventuali acquirenti della compagnia. Bianchi ha quindi aggiunto che si sta «aspettando di vedere se ci sono e che tipo di offerte arriveranno. Siamo tutti in attesa con il fiato sospeso. Mi sembra che, in questo momento, porre delle domande su che fine farà lAlitalia sia prematuro». Sullipotesi di precettare i lavoratori dellAlitalia, il ministro non ha preso ancora una decisione: «No, prima vediamo che succede».
Laltro fronte è stato quello aperto con il collega dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, sulla gestione delle Ferrovie: «Il ministero dei Trasporti non è il cliente ma è il soggetto di indirizzo e vigilanza» ha affermato, aggiungendo che «bisognerebbe equilibrare la presenza dellazionista di riferimento, che non può che essere il ministero dellEconomia, e quella dei ministeri ai quali competono funzioni di programmazione e di indirizzo. Altrimenti può succedere che in certi momenti il comportamento del governo sia divaricato».