Roma

All’Argot la prima linea del nuovo teatro

Rassegne di nuova drammaturgia, proposte inedite di teatro indipendente, corsi e concorsi che giungono alla loro fase di spettacolarizzazione, opere brevi pensate per collage a più voci che hanno però tutta la dignità di una messinscena a firma unica: ecco cosa circola, da qualche settimana in qua, nei migliori spazi off capitolini. Sintomo di una crescente esigenza non solo di dare visibilità e credibilità ai giovani protagonisti del nostro panorama teatrale ma anche di mettere in campo progetti di collaborazione, formazione e scambio che guardino con ottimismo al futuro, malgrado la difficile situazione attuale. D'altronde sono già diversi anni che maggio e giugno a Roma diventano i mesi della vetrine, delle kermesse, dei mini-festival: vivaci contenitori di creatività da cui sono spesso emerse personalità artistiche importanti. E basti citare due modelli esemplari come «Teatri di Vetro» (in programma al Palladium) e «Teatri del tempo presente» (di casa al Valle). Altro esperimento molto fruttuoso è quello che riguarda, fino al 27 giugno, il teatro Argot di Trastevere dove è in corso già da alcuni giorni la rassegna «Argot off. Un sentiero per il futuro»: bouquet di ideazioni e scritture sceniche diverse che, nel loro complesso, vanno a comporre un quadro eclettico di scelte espressive decisamente interessanti. Assai apprezzabile, per esempio, «Studio per un teatro clinico» di Maria Teresa Berardelli, pièce dai forti caratteri grotteschi dove la drammaturga (formazione di attrice all’Accademia «Silvio D’Amico» e autrice di testi già premiati in sedi autorevoli) scandaglia le psicosi di un femminile fragile e dissociato dalla realtà, muovendosi con estro nei labirinti di una storia enigmatica e paradossale (efficace regia di Lydia Biondi per un cast di giovani interpreti davvero brave: Elisa Gallucci, Maria Grazia Laurini, Eleonora Tata e Gaia Termopoli). In scaletta figura poi uno spettacolo di decisa declinazione politica, «Europe» di David Greig, diretto da Elisa Rocca, mentre è atteso per venerdì 25 il debutto di «Mondocane» di Pietro Faiella, opera dai risvolti drammatici dove il dialetto abruzzese scandisce le tappe di una progressiva discesa agli inferi per due ex-amici chiamati ad un crudo gioco di vendette e rancori.
Informazioni e prenotazioni: 06/5898111; www.teatroargotstudio.

com.

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