Politica

«All’estero affluenza del 42% nonostante qualche irregolarità»

da Milano

Ieri il ministero degli Esteri ha comunicato i primi dati parziali sulla partecipazione al voto degli italiani all’estero, per la prima volta chiamati ad eleggere 6 senatori e 12 deputati del Parlamento italiano. Al momento risulta avere espresso il proprio voto il 42,01% degli aventi diritto. Le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati sono al momento 1.133.577, pari appunto al 42,01% del totale dei plichi inviati. Queste le medie nelle diverse ripartizioni della Circoscrizione Estero: Europa 38,45%; America Latina 51,54%; America del Nord 37,32%; Africa-Asia-Oceania 44,07%. Soddisfatto per l’affluenza ma preoccupato per le numerose irregolarità il ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia: «Le prime elezioni a cui hanno partecipato gli italiani all’estero sono state un successo il cui merito va a tutti i nostri connazionali sparsi per il mondo. Un fatto storico per eleggere sei senatori e dodici deputati in condizioni difficilissime. Per la prima volta con un sistema nuovo, quello postale, pieno di difficoltà oggettive, i primi risultati che si avvicinano al 40% di partecipazione al voto vanno considerati eccellenti. Nonostante qualche irregolarità ed errori consistenti negli indirizzi, specie in Europa si può dire che, complessivamente, possiamo essere soddisfatti per una prova così difficile, politica e organizzativa. Per ora c’è il nostro plauso agli italiani nel mondo che, in condizioni talvolta impossibili, hanno risposto in termini positivi a questo esame di forte responsabilità ed italianità».
Affluenza quasi totale alle urne dei militari italiani in missione all’estero e in servizio presso i comandi alleati e le rappresentanze diplomatiche italiane, chiamati per la prima volta a votare: degli ottomila soldati impegnati fuori dall’Italia ha infatti votato oltre il 98,5 per cento. Le operazioni di voto, ha spiegato il ministro della Difesa Antonio Martino, si sono chiuse con tempistiche leggermente differenti tra i vari teatri operativi, a causa della distanza dai nostri consolati per ciascuna area. Ultimi a concludere le operazioni di voto, tra i militari impegnati nelle varie missioni di pace, sono stati gli uomini di Italfor Bosnia a Sarajevo, vicini al nostro consolato in città, e i militari di stanza a Nassirya.

Anche i marinai imbarcati sulle navi San Giorgio, impegnata in esercitazione nel Mar del Nord, ed Euro, impegnata nel Mar Arabico nell’operazione «Enduring Freedom», hanno potuto consegnare le loro schede di voto nei porti di Oslo, in Norvegia, e di Muscat, in Oman.

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