Roma

Allarme dalla Finanziaria: precari del Lazio a rischio

Nella prossima manovra emerge lo stop a regolarizzare gli interinali fino al 2010

La stabilizzazione per i precari del Lazio si trasforma in un miraggio. Le garanzie economiche per l’assunzione dei lavoratori ancora non regolarizzati infatti - in virtù dell’attuale situazione deficitaria del Lazio -, si assottigliano di giorno in giorno. Da un’attenta lettura della Finanziaria 2008 infatti, emerge lo stop a contrattualizzare a tempo indeterminato i lavoratori interinali almeno fino al 2010. A partire dal 2008 quindi non si potranno più assumere precari, né regolarizzarli almeno fino al 2010 sia per contratti di mano d’opera sia per Co.co.co e altri incarichi temporanei. Il personale ad interim, in sostanza, potrà essere ingaggiato solo per sostituzioni di malattia e gravidanza e comunque al massimo per due anni consecutivi: dopodiché il contratto decadrà. Vale a dire che con questi «chiari di luna» la categoria dei precari assunta nella pubblica amministrazione - almeno se non si riuscirà, entro il prossimo 31 dicembre, a correggere la manovra economica - andrà ad aggiungersi alla folta schiera di disoccupati.
È sulla base di queste premesse che il sindacato autonomo della Fials Confsal chiede alla giunta regionale guidata da Piero Marrazzo di provvedere a un programma adeguato per dare il via ad assunzioni a tempo parziale secondo i canoni di legge. «Con la nuova Finanziaria ­ precisa il segretario regionale, Gianni Romano ­ il personale a tempo determinato perde la continuità di servizio. Per cui Marrazzo deve farsi carico di sottoscrivere un impegno concreto con i lavoratori cui tenere fede nei prossimi tre mesi. In modo tale che si riescano a inquadrare i precari procedendo a bandire i concorsi di rito». Secondo Romano la Finanziaria «oltre a congelare di fatto l’inquadramento dei precari, congela pure i rinnovi dei contratti nazionali scaduti e in scadenza al 31 dicembre 2007, ammettendo che non ci sono le risorse finanziarie necessarie. Viene fuori quindi che se la Regione non riuscirà a smaltire il precariato, il personale in servizio con più di due anni di rinnovi contrattuali dovrà essere licenziato. Per cui è doveroso che la giunta Marrazzo esprima la propria posizione dopo aver assicurato a tutti i lavoratori precari, e in primo luogo ai precari della sanità, che entro la fine del 2007 avrebbe incominciato la stabilizzazione per tutte le diverse categorie».
Ma se per i precari di «basso ceto» si prefigurano tempo cupi, sempre nella prossima Finanziaria sono contenute norme che garantiscono, ai precari dirigenti, di avvalersi degli anni di servizio nella pubblica amministrazione - in modo speciale nell’ambito sanitario - come titoli e punteggio «extra» per una futura assunzione a tempo indeterminato negli organici statali. Un provvedimento, quest’ultimo, che nessuno si sarebbe mai atteso da un governo di sinistra. E chissà se andando avanti in questa direzione si riuscirà a procedere con la sanatoria dei precari-dirigenti. La stessa che già un anno e mezzo fa avrebbe voluto avviare l’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia.

Tanto da far approdare, sui tavoli di trattativa, una lista completa di contrattisti da sanare: consulenti, fiduciari, direttori e funzionari di dipartimento.

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