Massimo Malpica
da Roma
Ancora più alti i livelli di attenzione, sempre più strette le maglie dei controlli sui possibili obiettivi. Ma di fronte al pericolo invisibile di un attentato, lItalia studia «ulteriori iniziative» e si prepara a dotarsi di una normativa adeguata alla nuova minaccia globale. Un pacchetto legislativo per la lotta al terrorismo internazionale che - spiega il ministero dellInterno - è «già allo studio», ma che «verrà reso noto successivamente». Unarma in più nella sfida alle cellule del terrore insediate in Italia, attive soprattutto nel reclutamento di volontari della Jihad e nel fornire supporto logistico alla rete europea di gruppi fondamentalisti vicini ad Al Qaida, che adesso potrebbero aver rivolto la propria attenzione direttamente contro il nostro Paese.
Il giorno dopo lattacco alla metropolitana e ai bus di Londra, ruota intorno al Viminale la risposta allemergenza. Il ministro dellInterno Beppe Pisanu ha presieduto ieri mattina la riunione straordinaria del Comitato nazionale dellordine pubblico e della sicurezza, informando al termine dellincontro il premier Silvio Berlusconi e riferendo nel pomeriggio al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Tre ore e mezzo di riunione, per analizzare insieme a forze dellordine e a servizi di informazione la minaccia allItalia del terrorismo di matrice islamica, valutare le possibili contromisure e studiare le correzioni al dispositivo di sicurezza approntato dopo lundici settembre e rafforzato dopo la strage del marzo 2004 a Madrid.
Un «risiko» dallaltissima posta in gioco, che nel primo trimestre dellanno in corso ha già visto 13.246 obiettivi potenziali dei terroristi «sottoposti a speciale vigilanza», e limpegno di oltre 18mila uomini delle forze dellordine per proteggere i siti e garantire la sicurezza dei cittadini, parallelamente al lavoro sottotraccia portato avanti da Sisde e Sismi, e alla «tutela» di 95 siti, civili o militari, sparsi in 60 province e guardati a vista da 2.500 uomini delle forze armate. Bocche cucite tra i partecipanti alla riunione del comitato. In un Viminale con le bandiere a mezzasta in segno di lutto per gli attentati londinesi, anche la conferenza stampa che Pisanu avrebbe dovuto tenere al termine del summit è saltata. Intorno al tavolo, insieme al titolare dellInterno, cerano il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della polizia Gianni De Gennaro, il comandante generale dei carabinieri Luciano Gottardo, i responsabili di Sisde, Sismi e Cesis, Mario Mori, Nicolò Pollari ed Emilio Del Mese, il comandante della Guardia di finanza Roberto Speciale e i vertici di vigili del fuoco e corpo forestale, oltre al capo dellamministrazione penitenziaria Giovanni Tinebra. Lintero comparto sicurezza dello Stato, impegnato nel difficile compito di disinnescare le mire sul nostro Paese della rete del terrore, partendo dallanalisi degli attentati di Madrid e di Londra, e pianificando contromisure alla luce dei riferimenti allItalia come prossimo possibile obiettivo. Minacce contenute in rivendicazioni e messaggi la cui attendibilità è ancora al vaglio dei nostri analisti di intelligence, ma comunque prese molto sul serio. Anche perché il Viminale è consapevole degli ostacoli logistici al controllo del territorio: stazioni, aeroporti, attrazioni turistiche, istituzioni. Lelenco dei luoghi «a rischio» è sterminato. Ma, «pur nellimpossibilità di blindare ogni possibile teatro di atti terroristici - spiega il ministero dellInterno - le forze dellordine si stanno prodigando al massimo per prevenire qualsiasi turbativa».
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