Allarme smog: sotto accusa forni e caldaie

Formigoni: « Incidono fino al 45 per cento sulle polveri. In città nel 2005 oltre 2mila impianti irregolari»

Marta Bravi

Roberto Formigoni si presenta alla conferenza stampa (convocata ieri pomeriggio in Regione per discutere di inquinamento, ndr) indossando un maglione di lana, al posto della giacca: «Questo è un gesto simbolico - ha spiegato ai cronisti -, vuol dire che la temperatura negli uffici della Regione non supera i 22 gradi centrigradi, come prevede la legge regionale del ’93. Rivolgo oggi un appello ai 9 milioni di lombardi perché la rispettino». Il riscaldamento incide sulla produzione di polveri sottili del 30% in un anno, dato che sale al 45% nei mesi invernali. La legge, infatti, prevede che la temperatura non superi i 22 gradi all’interno delle abitazioni, degli uffici e dei luoghi pubblici rispetti e i 20 gradi negli edifici adibiti a usi industriali e artigianali. Gli impianti di riscaldamento, nel periodo compreso tra il 15 ottobre e il 15 aprile, non devono essere accesi per più di quattordici ore al giorno. Chiunque non rispetti queste indicazioni rischia un multa tra i 500 e i 2.582 euro. «Spetta ai Comuni con più di 40mila abitanti e alle Province di quei comuni che hanno un popolazione inferiore, controllare e, eventualmente, sanzionare gli inadempienti. In un’ottica di intransigenza, Regione Lombardia ha creato una task force, composta da venticinque ufficiali di polizia giudiziaria dell’Arpa, che affiancheranno i Comuni in questi controlli a partire da lunedì. Nel comune di Milano in questi mesi sono state «scoperte» 308 caldaie a olio combustibile e 78 a carbone, mentre nel 2005 sono stati trovati «fuori legge» duemila impianti. Per quanto riguarda la circolazione dei veicoli non catalizzati, invece, la Polizia locale ha effettuato, nel 2005, 30mila controlli, per un totale di 220 sanzioni». Dunque i provvedimenti e le leggi per ridurre l’inquinamento ci sono, bisogna però che tutti si impegnino a rispettarle.
A proposito di traffico il presidente della Regione ha ricordato il fermo di cinque ore al giorno per i veicoli non catalitici, il blocco totale del traffico previsto per domenica 29 gennaio dalle 8 alle 20, oltre a quello già effettuato il 7 gennaio. «Siamo l’unica Regione ad aver bloccato la circolazione due volte in un mese, non prevedo altri blocchi né provvedimenti di targhe alterne, per il momento, perché non si può paralizzare la cittadinanza», ha detto Formigoni. Il governatore ha smentito il dato secondo cui Milano e la Lombardia sarebbero, rispettivamente, la città e la regione più inquinate d’Italia. Se Milano, infatti, nel 2005 ha superato il limite dei 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo per 151 giorni, Torino l’ha sforato per 194 giorni, Padova per 199 e Verona per 211 giorni, con concentrazioni di polveri anche superiori a quelle di Milano. E queste città non prendono nessun provvedimento.
«Mi appello al senso civico dei lombardi - ha ribadito Formigoni - affinché, con piccoli gesti virtuosi, contribuiscano a limitare l’inquinamento.

Controllate che la temperatura in casa e in ufficio non superi il limite, utilizzate le auto private solo quando necessario, spegnete il motore una volta fermi e spostatevi a piedi quando possibile, acquistate lampadine ecologiche. Si tratta di piccoli gesti che, se ripetuti milioni di volte da milioni di lombardi, possono veramente fare qualcosa. È una questione di educazione, di abitudine mentale e di senso civico».

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