Altra violenza: a Milano c’è un maniaco seriale

MilanoLe descrizioni delle tre vittime violentate combaciano perfettamente: un uomo di colore, alto circa un metro e 70, armato di coltello. Che parlerebbe un italiano dal forte accento francese, indossa un paio di jeans, una felpa con cappuccio e si porta dietro una borsa-zainetto. Sarebbe lui lo stupratore-rapinatore seriale che da due mesi tiene in scacco carabinieri e polizia. Non è facile catturarlo: due volte, il 5 novembre e l’altra notte, ha colpito in zona Affori e nella vicina zona Cenisio; il 30 novembre al quartiere Isola. Di giorno si confonde tra gli altri immigrati; verso sera esce allo scoperto e colpisce; aggredisce le giovani vittime, le rapina e le violenta. Della sua ultima vittima - assalita martedì sera (la 45ª donna violentata in città nel 2009) - la polizia ha fornito pochi elementi in modo da renderla irriconoscibile: la paura e la sofferenza meritano l’anonimato. Si sa solo che si tratta di una 32enne italiana.
La donna è rientrata dopo una breve uscita intorno alle 20.30 e ha parcheggiato l’auto nel box sotto casa. Era appena uscita dalla vettura quando qualcuno l’ha afferrata a una spalla, puntandole addosso un coltello. «È sicuramente un nordafricano e parla francese» spiegherà più tardi agli investigatori della Mobile. Dopo averle strappato una catenina d’oro e un bracciale d’argento, lo straniero si è fatto consegnare 100 euro. Quindi l’ha spinta in auto, le ha sollevato la canottiera e ha iniziato a baciarla. La poveretta, in preda al terrore, ha iniziato a urlare e a battere i pugni contro i finestrini. È stato allora che un condomino, Francesco R., 45 anni, scendendo nei box, già insospettito alla vista di una borsa abbandonata in mezzo al garage e sentendo le urla della vicina, è intervenuto in suo aiuto. A quel punto l’africano è sceso dall’auto e, liberatosi con uno spintone dell’uomo, ha scavalcato un cancello, recuperato la borsa ed è scappato correndo, mentre Francesco R. tentava invano di raggiungerlo.
Lo stupratore era già stato «interrotto» e costretto a fuggire lo scorso 5 novembre, in via Vignati, ad Affori, subito dopo aver violentato Laura, una farmacista 31enne, anche allora mentre lei usciva dal box dove aveva appena parcheggiato la sua auto. Allora Laura venne minacciata con un coltello, rapinata di 100 euro e dell’orologio da polso, poi stuprata. Tuttavia, durante la violenza, riuscì a far accorrere nel box la sorella e a far fuggire il nordafricano dopo aver abbassato le leve dei contatori della luce collegati dal garage al suo appartamento.


Non è riuscita invece a sfuggire al maniaco la studentessa universitaria rapinata e violentata lo scorso 30 novembre all’Isola: terrorizzata con un coltello puntato alla gola e trascinata in un parcheggio, dopo essere stata rapinata di 30 euro ha dovuto subire un rapporto orale. «Ero paralizzata dal terrore e ho temuto di morire» ha confessato la ragazza agli investigatori.

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