Non verranno sospese le pensioni maturate in seguito alla legge sullamianto. Non solo: il governo è impegnato anche a valutare «lopportunità di adottare iniziative finalizzate a specificare che le certificazioni già rilasciate hanno valore costitutivo del diritto alla prestazione previdenziale», salvo, ovviamente, il caso di dolo dellinteressato che sia stato accertato in via giudiziale. Tanto ha deciso ieri la Commissione Lavoro della Camera sulla base di una iniziativa assunta dal deputato Michele Scandroglio (Pdl) e sottoscritta dai colleghi Cesare Damiano (Pd), Antonino Foti (Pdl), Davide Caparini (Lega nord), Teresio Delfino (Unione di centro) e Giovanni Paladini (Idv). Il provvedimento porta chiarezza in una situazione di estrema incertezza che - sottolinea in particolare Scandroglio - aveva portato «alla sospensione o alla revoca di alcuni trattamenti pensionistici, in totale 29 casi, mentre a qualche migliaio di lavoratori erano state destinate comunicazioni di provvisorietà degli effetti delle certificazioni emesse dallInail». Ne era scaturita - aggiunge ancora il deputato ligure del Popolo della libertà - una situazione «di grave incertezza, con effetti sociali devastanti, amplificati dal risalto che le notizie ricevevano nel frattempo sugli organi di stampa nazionali e locali».
Della soluzione data al problema si compiace, fra gli altri, lonorevole Sandro Biasotti (Pdl): «La misura proposta da Scandroglio e accolta allunanimità pone rimedio alla grande preoccupazione di tanti pensionati dell'amianto che vedevano messi a rischio i propri diritti. I parlamentari liguri hanno così risolto un problema molto sentito in Liguria, ma anche in tutte le altre regioni italiane». Soddisfazione viene espressa anche dal Consiglio comunale di Genova che aveva approvato allunanimità un ordine del giorno finalizzato a sollecitare la soluzione di una vicenda «che coinvolge diversi lavoratori dellAnsaldo e in futuro potrebbe interessare molti dipendenti di altre aziende».
Amianto, le pensioni non sono più in pericolo
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