Ancelotti affonda Mancini nel derby dei Paperoni

Londra Con un finale thriller, propiziato da un azzardo calcolato, Ancelotti spariglia il tavolo della Premier League. E in un colpo solo il Chelsea risale in terza posizione, intravedendo scenari inimmaginabili fino a tre settimane fa. Perché con una partita in più a disposizione, e lo scontro diretto all’Old Trafford ad inizio maggio, ora i Blues possono anche sognare la rimonta sul Manchester United. Il distacco dalla capolista resta di nove punti dopo il successo sul Manchester City. Destinato però a ridursi a sei in caso di vittoria nel recupero contro il Birmingham City. Forse comunque troppi quando mancano solo otto settimane alla chiusura della Premier League. Ma il boato di esultanza dello Stamford Bridge al triplice fischio finale rivela che sognare ora e' possibile.
Dopo l’inverno da incubo, il Chelsea e’ tornato in carreggiata. Mercoledi’ scorso ha staccato il biglietto dei quarti di Champions League (dove trovera’ lo United), ieri ha ruggito in campionato. Grazie ad una prova di carattere, coraggiosa e paziente. Una saggezza tattica figlia anche delle scelte di Ancelotti. Che prima sacrifica alla panchina Drogba e Anelka, affidandosi unicamente a Torres. Ma a 20’ dalla fine, una volta accortosi che lo spagnolo non ne ha piu’ (ancora senza gol dal suo arrivo a Londra), non esita a sostituirlo con Drogba. Meritandosi e i buu dello stadio e la plateale disapprovazione dello stesso Abramovich che in tribuna scuote la testa.
Ma alla fine ha ragione Carletto: perche’ su una punizione calciata proprio dall’ivoriano, Luiz trova l’avvitamento acrobatico per il vantaggio. Meritato, nonostante sin li’ la partita fosse scivolata via in un sostanziale equilibrio. Mancini deve rinunciare a Tevez, infortunato. Balotelli, in castigo, siede in panchina. In attacco c’e’ Dzeko. In campo oltre 560 milioni di euro, la sfida tra i Paperoni del campionato inglese. Ma fin dalle prime battute il City appare stanco non meno che rinunciatario, con l’obiettivo evidente del pareggio. Piu’ intraprendenti i padroni di casa che pero’ difettano di concretezza. Il vantaggio dei Blues, quando mancano 20’ al termine, accende la partita. Mosse e contromosse dalle panchine: Mancini fa entrare Balotelli, ma non si vede. Anzi sono i Blues a trovare il raddoppio con Ramirez. Pratica archiviata, sorpasso eseguito.
Alla vigilia Ancelotti aveva spiegato che la sfida col City avrebbe chiarito i contorni della stagione del Chelsea. E questa vittoria non solo ne rilancia le ambizioni ma vale anche come risposta alle improvvide dichiarazioni di Ron Gourlay, direttore generale dei Blues: «Il futuro di Ancelotti si decidera’ a fine maggio». Parole di stonata ingratitudine e rara intempestivita'. D'altronde il calcio si assomiglia ad ogni latitudine.

E sono sempre (e solo) i risultati a decidere le sorti degli allenatori. Bastava guardare il volto di Abramovich al triplice fischio finale: riaccesosi dall'imbronciato al gaudente. Chissa' se si sara' pentito di aver dubitato del suo tecnico.

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