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Ancelotti: «La Premier è il massimo, vorrei allenare ancora lì»

L'ex tecnico di Milan e Chelsea si confessa al Daily Mail: «Amo Londra, amo l'Inghilterra, amo il calcio inglese, la sua cultura, l'atmosfera, la natura competitiva della Premier League»

Carlo Ancelotti si è già stufato di guardare le partite in televisione. Il tecnico, senza panchina dopo l'esonero dal Chelsea di qualche mese fa, ha nostalgia del campo.
«Andrò a vedere gli allenamenti di Manchester United e Real Madrid, alleno da 15 anni ed è l'occasione per imparare qualcosa di nuovo - dice in un'intervista al Daily Mail -. Ma voglio svegliarmi ogni mattina e andare agli allenamenti. Fin qui non è stato difficile, c'era l'estate, non c'erano partite, sono stato in vacanza. Ma ora è un po' strano per me».
«Non ho mai detto di voler prendere un anno sabbatico - dice l'ex allenatore del Milan -. Ho detto che non mi sarebbe dispiaciuto stare un anno fuori, sperando però di trovare magari una soluzione che mi consenta di rimanere nel calcio inglese. Se trovassi la soluzione giusta, la squadra giusta, ne sarei felice». Ancelotti non sembra però intenzionato a tornare in Italia: il sogno resta una panchina della Premier League. «Amo Londra, amo l'Inghilterra, amo il calcio inglese, la sua cultura, l'atmosfera, la natura competitiva della Premier League - confessa l'allenatore -. L'Inghilterra è il miglior Paese del mondo per il calcio. In Spagna ci sono solo due squadre, non c'è la stessa competizione, qui è diverso, ci sono tante buone squadre e devo ringraziare il Chelsea per avermi dato l'opportunità di lavorare qui. Se non fosse stato per il Chelsea non avrei vissuto questa esperienza».
Con i Blues alla prima stagione ha centrato il double, campionato e Fa Cup, ma la seconda annata a mani vuote gli è costata il posto. «Pensavo di poter rimanere più a lungo al Chelsea, stavo benissimo lì, avevo un buon rapporto con i giocatori e sentivo che potevamo vincere ancora - confessa Ancelotti -.

Ma questo è il calcio e lo sapevo prima ancora di arrivare».

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