da Milano
La candidatura europea dellex ministro delle Finanze francese Dominique Strauss-Kahn al vertice del Fondo monetario internazionale viene bocciata, senza possibilità di appello, dal Financial Times che lo definisce «il candidato sbagliato, scelto nel modo sbagliato». In uneditoriale pubblicato ieri, il quotidiano britannico condivide le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi da Mosca. «È deprimente quando il direttore esecutivo russo parla con maggior buon senso del futuro del Fmi di quanto faccia lUe. Eppure è proprio quello che ha fatto Aleksei Mozhin, quando ha criticato la candidatura di Strauss-Kahn. Solo coloro che desiderano lirrilevanza del Fondo possono applaudire la decisione».
Secondo il Financial Times, Mozhin aveva ragione sostenendo che «il Fmi sta affrontando una dura crisi di legittimazione. Ed era corretto nellinsistere che occorre selezionare il candidato migliore se listituzione dovrà restare credibile agli occhi dei Paesi in via di sviluppo. E aveva ragione nel notare che la biografia di Strauss-Kahn non evidenzia che questi
possieda i requisiti tecnici necessari per svolgere tale lavoro». «Il Fondo - continua il Ft - ha bisogno di un capo intellettualmente credibile. Ma nessuno potrebbe sostenere che Strauss-Kahn sia il più qualificato candidato del mondo per la sua esperienza, intelletto, o formazione. La sua insistenza nel dire che colmare il divario tra i ricchi e i poveri sarebbe una delle sue priorità lo dimostra. Il lavoro del Fondo è la stabilità macroeconomica, mentre lui sembra in corsa per la presidenza della Banca mondiale, una funzione assunta, di nuovo, da un candidato statunitense». Il quotidiano avanza rilievi sul metodo di designazione.
Anche il «Ft» stronca Strauss-Kahn
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