Anche la Procura contro i locali fuorilegge: «Tolleranza zero»

«Un far west», «un mondo dove il rispetto delle regole di sicurezza, sanitarie e fiscali è un optional»: è crudo il ritratto della movida milanese fatto da Nicola Cerrato, procuratore aggiunto e capo del pool che si occupa di ambiente e sicurezza.
Le chiusure a raffica di locali, avvenute nei giorni scorsi, hanno sollevato le proteste del popolo della notte. Ma Cerrato non fa sconti: «Il nostro dovere è applicare la legge, e spesso ci troviamo di fronte a situazioni inimmaginabili». A rendere inevitabile i sigilli ai locali, sostiene il magistrato, è soprattutto la necessità di tutelare l’incolumità degli avventori.

E a chi accusa la «linea della fermezza» di voler oscurare la vita notturna milanese, replica secco: «Se si vuole tutelare il diritto dei milanesi, in particolare dei giovani, a divertirsi la sera, questo passa per il rispetto delle regole da parte dei gestori».
Cerrato non risparmia una frecciata a Palazzo Marino: «Ci sarebbero meno chiusure se il Comune facesse i controlli preventivi» .

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