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Anobii, l'amore per i libri Tutto da vivere in rete

Un social network dedicato ai bibliofili. Condividere, scambiare e conoscersi sono i principi del sito. E' tradotto in dieci lingue e, al momento, ci sono più di 6 milioni di libri catalogati

Anobii, l'amore per i libri 
Tutto da vivere in rete

E' l'oasi dei bibliofili, il miraggio di ogni lettore compulsivo. Se è vero che siamo quello che leggiamo, chi non ha mai sognato di frugare nella libreria di qualcuno? Ora si può fare. Si chiama Anobii ed è una biblioteca gigantesca, roba da fare impallidire quella di Alessandria d’Egitto. E non può nemmeno bruciare, perché non esiste. Un’immensa scaffalatura virtuale in cui condividere volumi con tutto il resto del mondo. Anobii, è un social network totalmente dedicato al mondo della lettura. Un'emanazione del modernissimo e postmoderno web 2.0 che si adopera per salvare uno dei supporti di lettura più antichi: il libro. Basta inserire il codice isbn del volume e creare un proprio scaffale personale in cui sistemare tutti i titoli preferiti, senza problemi di spazio o di polvere, e il gioco è fatto.

Profili A cosa serve? A molte e cose. Innanzitutto a mettere ordine nella propria libreria e poi a far conoscere persone con gusti letterari simili. Il software, infatti, incrocia i profili di tutti gli utenti ed evidenzia affinità culturali e passioni comuni. Si possono creare gruppi dedicati a scrittori o movimenti letterari e inserire i libri che si desidera leggere in una lista desideri che tutti potranno vedere e , magari, soddisfare. E qui si manifesta l’essenza sociale di questo network. Il sito, nato a Hong Kong nell’agosto del 2005, al momento è tradotto in dieci lingue annovera più di 6 milioni di libri catalogati.

Insetto Sbirciando fra gli scaffali di lettori affini si possono scoprire nuovi libri, condividere opinioni e magari trovare l’anima gemella, nascosta dietro la quarta di copertina in qualche angolo del mondo.

Rimane un dubbio, ma cosa vuol dire Anobii? Niente a che fare con la divinità egizia, si tratta dell’anobium punctatum. Nome scientifico del comune tarlo, nei paesi anglosassoni amichevolmente chiamato boockworm, verme dei libri. Insomma un insetto buono per tutti i topi di biblioteca.

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