Proteggersi dallinfluenza stagionale con il vaccino, per ridurre infezione e complicanze. Soprattutto se si soffre di malattie croniche, come quelle a carico dellapparato respiratorio, circolatorio o renale è un atto di responsabilità civile e sociale per limitare la diffusione del virus e di contagiare chi ci sta accanto. Da un incontro, «Processo (aperto) alla vaccinazione contro linfluenza», organizzato di recente a Milano dallUnione nazionale medico scientifica di informazione (Unamsi) ed al quale hanno partecipato illustri esperti nazionali, arriva una proposta: le persone che soffrono di patologie croniche potrebbero essere invitate (con lettera), dal Sistema sanitario nazionale, a vaccinarsi contro linfluenza. Si tratterebbe di una vera e propria «chiamata attiva», un sollecito alla vaccinazione per i soggetti a rischio, con lobiettivo di aumentare i livelli di copertura vaccinale, in Italia ancora oggi al di sotto di quelli raccomandati dallOrganizzazione mondiale della sanità (Oms).
Autore dellappello è il professor Giampiero Carosi, direttore dellIstituto di malattie infettive delluniversità di Brescia, che sottolinea: «La vaccinazione contro linfluenza non è solo uno strumento di protezione individuale, ma soprattutto un presidio fondamentale di sanità pubblica per limitare il contagio. Per questo la responsabilità di medici e infermieri che non si vaccinano è enorme». Anche il professor Giuseppe Ippolito, dellIstituto Spallanzani concorda con Carosi. Sarebbe inoltre un grande risparmio per lo Stato.
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