Franco Fayenz
Domani alle 11, al Teatro Manzoni, Aperitivo in Concerto ritorna al jazz con una scelta eccellente, e aperta come sempre alle musiche del mondo di oggi. Arriva a Milano dopo lunga assenza il quartetto Oregon, oggi formato da Ralph Towner chitarra classica e a 12 corde, pianoforte, sintetizzatore; Glen Moore contrabbasso; Paul McCandless oboe, corno inglese, sax soprano, clarinetto basso; Mark Walker batteria e percussioni. I fondatori sono Towner e Moore, studenti verso la fine degli anni Sessanta allUniversità dellOregon: avevano cominciato a suonare in duo e poi, dopo aver incontrato nel 1971 McCandless e Collin Walcott, valente etnomusicologo e solista di tabla, diedero vita a Oregon. Molto importante fu, per la determinazione della fisionomia onnivora del gruppo, la presenza di Walcott con i suoi apporti di musiche del Medio e dellEstremo Oriente. Ma Walcott morì nel 1984 in un incidente stradale durante una tournée. La comprensibile crisi di Oregon si risolse con lapporto alle percussioni prima dellindiano Trilok Gurtu e poi di Mark Walker.
Nel programma di sala del concerto si legge che Oregon è stato il primo ensemble a gettare le fondamenta fra Occidente e Oriente in modo metodico, esplorando le musiche delle due grandi zone del mondo e filtrandole in unottica jazzistica per creare un linguaggio accessibile anche ai non iniziati. È unottima definizione che fa capire con chiarezza il mixaggio di antiche musiche da camera occidentali e di musiche tradizionali orientali che il quartetto propone anche oggi con continuo successo. Si noti che si tratta ormai, dati i suoi 35 anni di attività, di un complesso tra i più longevi e affiatati della storia del jazz, anzi della musica americana e ampi dintorni.
Di questa longevità, è Towner a spiegare il segreto, che è poi abbastanza comune ad altri gruppi. «Se noi suonassimo, se avessimo sempre suonato tutte quattro nei concerti e nei dischi, il sodalizio sarebbe finito da un pezzo, tanto più che abbiamo dovuto superare il vuoto terribile lasciato da Walcott. Bisogna ricordare che Collin è morto nemmeno un mese dopo la realizzazione di uno dei nostri album più belli, Crossing, registrato per Ecm. Quando Walcott è mancato abbiano lavorato anche in trio, e soprattutto ciascuno di noi, in particolare io e McCandless, lavoriamo e registriamo anche con altri. Il quartetto al completo si riunisce quando è bene farlo, cioè quando cè il desiderio di andare insieme sul palcoscenico o in studio dincisione».
Fra gli album più recenti «Oregon in Moscow (2001)» che ha avuto quattro nomination al Grammy, Live at Yoshis per Intuition e Prime per Cam Jazz.
APERITIVO a ritmo jazz con il quartetto Oregon
Domani alle 11 al teatro Manzoni. Sul palco il complesso che da 35 anni mixa le musiche da camera occidentali con quelle orientali
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