Cronaca locale

Le appassionate, illogiche utopie del Signor G

Tre settimane di incontri, concerti e spettacoli per ricordare l’opera di Giorgio Gaber

Le appassionate, illogiche utopie del Signor G

C'è ancora la Milano descritta e cantata da Giorgio Gaber? C'è an­cora la città del Cerutti Gino, di «sono qui in via Pacini mamma mia» e del «mi fa male anche la Lombardia»? Chissà. Sicuramen­te c'è sempre la città che rimpian­ge e ricorda Gaber con affetto. E che per il quarto anno dedica al «Signor G» il tributo «Milano per Giorgio Gaber», in calendario da domani all’1 gennaio 2011, ottavo anniversario della sua morte. «Cerchiamo di coltivare i semi che mio padre nella vita non si è mai stancato di piantare: ci spinge la consapevolezza che quello che ha scritto e cantato è attuale anco­ra oggi», dice Dalia Gaberscik, fi­glia del cantautore e di Ombretta Colli che mantiene viva l'immagi­ne e il ricordo del padre anche con la fondazione che porta il suo no­me. Il primo appuntamento della rassegna, che cade nel quarantesi­mo anniversario della nascita del teatro canzone, sarà dunque do­mani (ore 17) all'Auditorium Ga­ber al Pirellone: Enzo Iacchetti ter­rà a battesimo il suo dvd Chiedo scusa al signor Gaber , dove inter­preta a modo suo una raccolta dei brani più celebri del cantautore. Sarà anche l’occasione per presen­tare il libro Gaber. L'illogica uto­pia a cura del fotografo Guido Ha­rari: «Si tratta di una raccolta di ol­tre 400 fotografie, copertine rare, manoscritti, testi e documenti in gran parte inediti che ricostruisco­no il Gaber-pensiero e tutta la sua biografia», spiega Harari. Due so­no gli spettacoli in cartellone al Piccolo Teatro Strehler: Io quella volta lì avevo 25 anni , l'ultimo mo­nologo cui Gaber stava lavorando con Sandro Luporini prima di mo­­rire, interpretato da Claudio Bisio con musiche dal vivo di Carlo Boc­cadoro (dal 14 al 18 dicembre), e Eretici e corsari , una lettura incro­ciata delle riflessioni di Gaber e delle disincantate intuizioni di Pier Paolo Pasolini, secondo Neri Marcorè e Claudio Gioè (20 e 21 dicembre). «Nel primo allestimen­to Bisio sarà un eterno venticin­quenne che rievocherà i fatti più importanti accaduti in sei decen­ni di storia italiana, dagli anni Qua­ranta al Duemila, tra speranze e disillusioni», spiega Giorgio Gal­lione, regista dei due spettacoli. «La lettura incrociata sarà invece l'occasione per scoprire le simme­trie etiche e culturali tra il pensie­ro del cantautore e le lucide intui­zioni di Pasolini». Un tutto Gaber (con l'unica eccezione di un in­contro tra lo show-man Paolo Bo­nolis e il mondo studentesco, te­ma la televisione di ieri e di oggi, previsto all'Università Statale il 16 dicembre alle ore 17), che si concluderà il giorno di Capodan­no con il «Concerto per il Signor G», al Teatro Menotti (ore 17): non si tratterà del consueto omag­gio dei colleghi cantautori, ma del repertorio di Gaber reinterpre­tato dal Coro dei Piccoli Cantori di Milano, diretto da Laura Marco­ra, e dal gruppo Soul Nrg, diretto da Giacinto Livia: «I bambini dai tre ai tredici anni canteranno il Gaber più scherzoso degli anni Sessanta, mentre i ragazzi più grandi, dai quindici anni in su, quello più impegnato, degli anni successivi - spiega Laura Marcora -. La sorpresa per noi è stata accor­gerci di quanto piacciono tutte le canzoni e le ballate di Gaber ai pic­coli cantori. In particolare per Go­ganga , la storia dell'uomo col fi­schio e del dottore, sono letteral­mente impazziti ». Per informazio­ni e dettagli sul programma della rassegna: www.giorgiogaber.

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