Aria, vento e donna. "The Cal" racconta la natura delle cose

Il norvegese Sundsbø e le sue 11 muse "intense e mature"

Aria, vento e donna. "The Cal" racconta  la natura delle cose
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"Qualunque cosa tu possa inventare, la natura l'ha già fatto": potrebbe essere una formula matematica, visto quanto diceva Albert Einstein. Ma in realtà in questo caso non c'era niente da immaginare, bastava mettere insieme quel senso di bellezza, quasi misteriosa, con l'anima femminile. E per questo il risultato del Calendario Pirelli 2026 alla fine è un ritorno all'essenza delle cose, una rivincita - come ha detto Marco Tronchetti Provera al lancio di The Cal a Praga con un galà alla Municipal House -, perché in anni di politicamente (troppo) corretto si era perso il punto essenziale. Ci voleva insomma un fotografo norvegese, nato e cresciuto là dove aria, acqua, terra e fuoco sono i mattoni di un'esistenza che aborre il superfluo, per ridare animo alla sensualità. Sølve Sundsbø ha prodotto il suo Pirelli Elements raccogliendo appunto l'essenza di 11 donne definite "mature, piene di esperienza e profondità" per 22 scatti che girano le pagine di ciò che siamo oggi, anzi che dovremmo cercare di essere domani. Sostenibili, ma senza dimenticare la tecnologia può connetterci a un nuovo modo di vivere. Più bello, appunto.

La bellezza, di questo vive ancora il Calendario Pirelli, arrivato all'edizione numero 52. Ma questa volta legandola ai quattro elementi tradizionali, Sundsbø ha voluto estrarre dalle sue fotografie "emozioni, istinti, stadi d'animo che sono centrali nella vita umana: è stato un obbiettivo ambizioso, e non è detto che ci sia riuscito. Però almeno ho voluto provarci". Di sicuro le immagini sono d'impatto, così come lo sono le protagoniste scelte perché "alcune di loro volevo fotografarle da tempo, altre ho pensato di reinterpretarle". Era desiderio, insomma, e non c'è niente di più naturale. E loro, in effetti, rappresentano ben molto di più di un volto: ognuna ha qualcosa di vissuto che esplode nei colori e nelle ambientazioni, frammenti dell'anno che verrà e si diceva anche del futuro. In The Cal 2026 ci sono le attrici Tilda Swindon, Isabella Rossellini, Luisa Ranieri, Gwendoline Chriestie, Du Juan e Adria Arjiona: le modelle Eva Herzigova e Irina Shayk; la stilista Susie Cave; la cantante FKA twigs; l'ex tennista Venus Williams. Mettetele insieme come un elemento unico e capirete perché la bellezza può essere così sfuggente, a volte, così come istintivamente certa. E poi gli scenari: il Cal nasce nella primavera di una spiaggia del Norfolk, ad Holkam, dove durezza e fascino della natura riescono insieme a fermare il tempo. E poi prosegue negli studi di Londra e New York, e cosa ci può essere di così opposto per capire il riassunto della vita. Per vincere la sfida è servito un compromesso: "Per esempio: come si visualizza il vento? Si tratta di qualcosa di invisibile, a meno che non tocchi qualcosa. L'acqua invece è un elemento che ti avvolge, ti immerge o ti colpisce. In pratica il lavoro è stato quello di portare tutto questo in una fotografia per raccontare il legame tra la persona e l'elemento naturale, tra due bellezze diverse che parlano allo stesso modo".

Sundsbø per questo ha anche utilizzato tecnologie avanzate come sistemi 3D o enormi pannelli Led, però alla fine il risultato voleva apparire più realistico possibile: "Realizzare tutto all'aperto sarebbe stato complesso, per questo ho scelto un approccio più gestibile: ovviamente abbiamo usato acqua vera, vento vero, il fuoco, però alcuni dettagli sono stati scattati fuori per integrarli in studio.

Far sentire le persone a proprio agio è garanzia di un buon risultato". Ora non resta che guardare per credere, anche se poi la bellezza "è una forma di genio: anzi è più alta perché non richiede spiegazioni". Lo ha detto Oscar Wild, chissà che Calendario avrebbe fatto...

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