Roma

Arrestati al campo nomadi gli aggressori di Tornatore

Adesso dovranno rispondere dei reati di rapina aggravata e lesioni i tre romeni fermati venerdì per l’aggressione del regista Giuseppe Tornatore lo scorso 21 agosto. Si tratta dei fratelli Constantin e Vulcan Viorel, rispettivamente 33 e 32 anni, in Italia da parecchi anni e già con precedenti penali per rapina, e di un loro connazionale diciassettenne, che, nonostante sia arrivato nel nostro Paese da pochi mesi, si è già fatto conoscere dalle forze dell’ordine per reati dello stesso tipo. I tre sono stati bloccati in un campo nomadi nei pressi dell’Anagnina e i carabinieri hanno eseguito immediatamente i fermi di polizia giudiziaria. Subito dopo il riconoscimento da parte del regista, poi, il minorenne ha ammesso le proprie responsabilità davanti al pm della procura di Roma Giuseppe Corasaniti e della Procura per i minorenni Fulvio Filocamo.
Secondo gli inquirenti si tratta di una vera e propria banda che operava nelle zone di Testaccio, Colle Oppio, Circo Massimo e Colosseo. Alla gang criminale vanno ricondotte almeno altre due aggressioni avvenute negli ultimi giorni. I carabinieri sono riusciti ad arrivare ai presunti responsabili tramite l’identikit fornito dal regista e seguendo le tracce del telefonino che gli era stato rubato (insieme all’I-Pod e al portafogli). Il cellulare infatti è stato venduto nei giorni seguenti a un cittadino bengalese che ha un chiosco di frutta nei pressi del Colosseo. L’uomo ha confermato di averlo acquistato per 50 euro da un gruppo di romeni che spesso si fermavano a bere lì. Il 29 agosto, poi, Constantin, considerato il capobanda, è stato fermato insieme a due connazionali perché ritenuto responsabile di una rapina compiuta qualche ora prima ai danni di un anziano tra Testaccio e il Circo Massimo. E in quell’occasione l’uomo era stato trovato in possesso di un orologio rubato il 18 agosto a un cineoperatore Mediaset sempre nei pressi del Circo Massimo.
E lì il cerchio si è chiuso. Tutte e tre le aggressioni, infatti, si sono svolte con le stesse modalità, a cominciare dalla violenta aggressione alle spalle del malcapitato. Il 21 agosto, secondo quanto denunciato da lui stesso, Tornatore era stato colpito violentemente alla testa con un tirapugni dopo che due ragazzi gli avevano chieste un’informazione.
Il lavoro degli inquirenti, in ogni caso, non è concluso. Come ha tenuto a specificare il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma, il tenente colonnello Fernando Nazzaro, «le indagini proseguono. Sono tre le rapine accertate avvenute con le stesse modalità. Adesso stiamo verificando se ci sono altre persone coinvolte e se hanno commesso altre aggressioni, come quella ai danni della donna a Colle Oppio. L’attività investigativa è stata svolta sul territorio in collaborazione fra i vari reparti. Importanti, comunque, sono state le descrizioni fornite da Tornatore che hanno dato la possibilità di ricostruire un identikit preciso degli aggressori». I due fratelli Viorel si trovano adesso in stato di fermo nel carcere di Regina Coeli. Il minore, invece, si trova nel carcere minorile.
Resta comunque alta l’emergenza-criminalità nella capitale dopo un agosto che ha visto una serie impressionante di rapine compiute spesso da immigrati romeni.

L’episodio più eclatante quello del dirigente delle Asl aggredito mentre percorreva una pista ciclabile e che ancora si trova in come nel reparto rianimazione del San Camillo.

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