Arrestato il 15, morto il 22 ottobre

I carabinieri hanno arrestato lo scorso 15 ottobre Stefano Cucchi a Roma, durante un controllo di routine al parco degli Acquedotti, perché in possesso di venti grammi di hashish e qualche grammo di cocaina, più farmaci antiepilettici, scambiati per ecstasy. I carabinieri lo hanno «gestito» dalle 23.30 del 15 fino alle 13.30 del 16. Nei giorni scorsi hanno ripetuto più volte: Cucchi non è stato pestato. Nessuno da noi gli ha torto un capello. Dopo alcuni giorni di detenzione nel carcere di Regina Coeli sabato 17 ottobre, verso sera, il geometra trentunenne arriva all’ospedale Pertini conciato male, con due fratture: a una vertebra lombare e all’osso sacro. Ai medici, Stefano Cucchi dichiara: sarebbe caduto dalle scale un paio di settimane prima, il 30 settembre. Dal 19 ottobre rifiuta cibo e acqua. Il corpo, già martoriato e minato dagli stupefacenti, è sottoposto in quelle ore a una nuova, sfibrante prova. Nel frattempo ai genitori non viene consentito di vedere il figlio ancora in vita.

L’autorizzazione al colloquio sembra sia giunta il 23 ottobre, ma era ormai troppo tardi perché Stefano Cucchi è morto la mattina del 22 ottobre. I genitori rivedono il figlio per il riconoscimento all’obitorio e si trovano di fronte a un corpo e a un viso devastato.

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